Giornalisti
La Carta di Treviso è un protocollo firmato il 5 ottobre 1990 da Ordine dei giornalisti, Federazione nazionale della stampa italiana e Telefono azzurro con l’intento di disciplinare i rapporti tra informazione e stampa.
Sono passati più di trent’anni dall’accordo che ha fissato termini precisi e condivisi per costruire un’informazione rispettosa dei diritti e dell’immagine di bambini e adolescenti. È tempo di una nuova riflessione alla luce dei cambiamenti sociali e culturali, dettati anche dalla diffusione di nuovi media, che ripensi quegli obiettivi.
La cronaca continua a richiamare un’attenzione alla deontologia e alla protezione dei dati. La mancanza di regole sembra spesso la costante dei canali social, eletti a fonte di informazione, all’interno dei quali l’assenza di mediazione e lo scambio diretto con gli utenti espongono la fragilità senza i filtri.
Quali indicazioni concrete possono essere date ai professionisti dell’informazione, tra regole e necessità di rispetto ed empatia, nella gestione della relazione con i soggetti da proteggere?
Dopo il successo del corso che si è tenuto il 5 ottobre, VIDAS propone una replica il 24 novembre
Luciano Clerico, giornalista, già caporedattore Ansa e corrispondente da New York
Carlo Melzi d’Eril, avvocato esperto di privacy e protezione dei dati
Marta Lucia Zanichelli, Coordinatore Organizzativo Master in Giornalismo, Università IULM
Moderatori
Dario Ceccarelli, giornalista Sole24Ore
Raffaella Gay, Responsabile Comunicazione VIDAS
La partecipazione al corso è GRATUITA. È obbligatoria l’iscrizione tramite la piattaforma dell’Ordine dei Giornalisti secondo le modalità ivi esplicitate fino a esaurimento dei posti disponibili (cinquanta). La Segreteria Organizzativa VIDAS inoltrerà via e-mail conferma dell’accettazione dell’iscrizione e l’invito per partecipare all’evento su piattaforma digitale.
I corso si terrà in streaming sulla piattaforma Zoom, inizierà alle ore 16:00 con accrediti dalle ore 15:45