Lo scorso 14 dicembre, nell’anniversario simbolico dell’approvazione della legge 219/2017, la rubrica di approfondimento del Tg3 è stata dedicata al tema del biotestamento.
Ospiti in studio, Giada Lonati, Direttrice sociosanitaria, Amedeo Santosuosso, costituzionalista, e Caterina Balivo, testimonial della campagna lanciata lo scorso ottobre, hanno ribadito l’importanza di esercitare il proprio diritto all’autodeterminazione che estende le nostre libertà di cittadini.
Accanto al ruolo di VIDAS nel far conoscere la legge, il programma ha documentato l’impegno nella promozione attiva alla stesura delle proprie DAT, dando voce a una piccola rappresentanza delle oltre 70 persone che, dallo scorso novembre, si sono rivolte al nostro sportello di consulenza.
La conoscenza della legge è ancora scarsa, ha sottolineato la Direttrice Lonati, “i dati dicono: lo 0,7% in Italia ha fatto delle disposizioni relative alla propria vita, ha fatto un biotestamento”, da qui l’importanza di far conoscere il tema.
La riflessione anticipata sul fine vita garantisce il diritto di scegliere quali trattamenti medici e sanitari accettare e quali no qualora ci si trovasse nella condizione di “incapacità di autodeterminarsi”. In qualunque momento è possibile rinnovare, modificare e revocare queste disposizioni.
E allora sul perché esercitare il proprio diritto ad un fine vita dignitoso interviene Caterina Balivo con la sua esperienza personale:
Ho cominciato un percorso con VIDAS, a gennaio firmerò, non solo io ma anche altre persone della mia famiglia, il biotestamento. Non voglio che, nel momento in cui dovesse succedere qualcosa di brutto, i miei figli o mio marito debbano decidere per me, io questa responsabilità non voglio lasciargliela.
Caterina Balivo