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26.04.2022  |  Caregivers

Legge 104

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Il miglioramento della qualità di vita e i progressi in campo medico hanno portato ad un aumento dell’aspettativa di vita della popolazione, tanto che in Italia l’11,7% della popolazione ha più di 75 anni e, tra questi, il 48% soffre di almeno una malattia cronica (dati Istat).

In questa situazione è inevitabile che il carico assistenziale delle persone anziane e malate ricada nella gran parte dei casi sui figli, che spesso ricoprono il ruolo di caregiver dei loro genitori.

Ecco perché la Legge 104 del 1992 prevede una serie di agevolazioni rivolte a coloro che prestano assistenza ai genitori anziani: dai permessi ai congedi straordinari, vediamo quali sono i principali incentivi rivolti ai figli di persone con disabilità grave.

Legge 104 del 1992: come funziona

La Legge 104/92 è la legge-quadro che definisce una serie di diritti e di agevolazioni per favorire l’assistenza e l’integrazione sociale delle persone diversamente abili e rimane ancora oggi la normativa di riferimento in questo settore. Affinché il malato e i suoi familiari possano usufruire di tutte le tutele previste da questa legge, è innanzitutto indispensabile che venga riconosciuta la condizione di disabile grave, definito come:

soggetto che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, che abbia ridotto l’autonomia personale, in modo tale da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione”.

Solo con questo riconoscimento, infatti, è possibile presentare domanda all’INPS per poter usufruire degli aiuti previsti dalla legge 104. Possono beneficiare di queste tutele sia i familiari di una persona con disabilità, sia la stessa persona con disabilità.

Agevolazioni per i lavoratori che assistono genitori con disabile grave

Entriamo ora nel dettaglio per comprendere meglio quali sono i diritti di un figlio che assiste un genitore anziano malato. Come è facile immaginare, quando ci si prende cura di un malato, la cosa più preziosa che gli si può donare è il proprio tempo, ecco perché la legge 104 prevede una serie di permessi e congedi rivolti ai lavoratori dipendenti che accudiscono una persona malata, in modo che possano assentarsi dal lavoro anche per periodi continuativi.

Permessi 104

Ai lavoratori dipendenti sono concessi tre giorni di permesso al mese per assistere il proprio caro malato. I beneficiari di questo diritto, infatti, devono essere parenti stretti della persona malata, nello specifico devono rientrare in una di queste categorie:

  • genitore (adottivo o affidatario);
  • coniuge o parte dell’Unione civile;
  • convivente di fatto;
  • parente o affine entro il secondo grado;
  • parente o affine entro il terzo grado qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto 65 anni oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o deceduti o mancanti.

L’ultimo caso è quello che include la gran parte dei figli che accudiscono uno dei propri genitori malati, che infatti sono in molti casi l’unico punto di riferimento familiare stabile nella gestione della malattia cronica. A loro sono concessi tre giorni di permessi retribuiti e frazionabili ad ore, dedicati sia ai lavoratori a tempo pieno sia ai lavoratori part-time.

È necessario, tuttavia, rispettare alcuni criteri per la fruizione dei cosiddetti “permessi 104”.

  • Non è necessario il requisito della convivenza con il genitore disabile.
  • Se il genitore assistito abita in un comune situato a distanza di oltre 150 km rispetto a quello di residenza del caregiver, quest’ultimo deve attestare con titolo di viaggio (o altra documentazione idonea) il raggiungimento del luogo di residenza dell’assistito.
  • Il caregiver ha diritto a prestare assistenza nei confronti di più persone in situazione di handicap grave, a condizione che si tratti del coniuge o di un parente o affine entro il primo grado, oppure entro il secondo grado qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto 65 anni di età o siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.
  • Infine, un presupposto necessario per poter richiedere i permessi 104 è la mancanza del ricovero a tempo pieno del disabile grave. Questo vale a meno che l’assistenza sia richiesta esplicitamente dai sanitari oppure il malato sia in condizione di terminalità o in coma vigile, oppure infine, se il ricovero a tempo pieno viene interrotto per visite e terapie certificate.

Due anni di congedo straordinario

Il congedo straordinario è un periodo di assenza dal lavoro retribuito concesso ai lavoratori dipendenti che assistano familiari con disabilità grave ai sensi dell’articolo 3, comma 3, legge 5 febbraio 1992, n. 104.

I lavoratori dipendenti familiari di persona gravemente disabile hanno diritto ad un congedo retribuito della durata, continuativa o frazionata, di due anni nell’arco dell’intera vita lavorativa del richiedente. Per i periodi di assenza, il trattamento economico è a carico dell’INPS e anticipato dal datore in busta paga, fatti salvi i casi di pagamento diretto. È possibile richiedere fino a un massimo due anni di congedo straordinario nell’arco della vita lavorativa: tale limite è complessivo fra tutti gli aventi diritto per ogni disabile grave. Pertanto, chi ha più di un familiare disabile può beneficiare del congedo per ciascuno di essi, ma non potrà comunque mai superare i due anni.

Non possono richiedere il congedo straordinario:

  • i lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari;
  • i lavoratori a domicilio;
  • i lavoratori agricoli giornalieri;
  • i lavoratori autonomi;
  • i lavoratori parasubordinati;
  • i lavoratori con contratto di lavoro part-time verticale, durante le pause di sospensione contrattuale.

Altri diritti previsti dalla 104 per i malati

Oltre ai permessi e ai congedi, sono previste altre forme di agevolazione sia per i malati disabili gravi sia per i loro familiari. Ecco le altre principali agevolazioni previste dalla Legge 104:

  • agevolazioni per l’acquisto di un’auto, tra cui l’esenzione permanente dal pagamento del bollo e l’IVA al 4% sul prezzo d’acquisto;
  • agevolazioni per l’acquisto di strumenti informatici, tra cui pc, telefonici, tablet, che possono essere detratti al 19% e pagati con IVA agevolata al 4%;
  • bonus bollette elettriche, rivolto a tutti i nuclei familiari in cui è presente un malato grave costretto ad usare macchinari elettromedicali per il mantenimento in vita;
  • abbattimento delle barriere architettoniche, che riguarda il diritto ad una detrazione Irpef del 36% dei costi sostenuti per la costruzione di rampe, l’adattamento di un ascensore e più in generale per tutti gli interventi finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche.

Assistenza ai Pazienti Cronici Complessi Fragili: il progetto Fragilità di VIDAS  

Il progetto Fragilità di VIDAS nasce proprio dalla consapevolezza di quanto sia importante offrire assistenza continuativa ai malati cronici complessi fragili e concedere un supporto concreto ai loro familiari, spesso gravati di un carico emotivo e assistenziale molto importante. Il progetto prevede l’attivazione di un’assistenza domiciliare e la costruzione di una rete che comprende anche l’ospedale e permette una presa in carico globale del malato attraverso vari strumenti quali la telemedicina, la reperibilità h24 e un monitoraggio telefonico costante.


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