Prosegue il lavoro di adeguamento delle diverse realtà di cure palliative alla legge 38/2010 e alle successive normative regionali. L’indagine svolta da Age.Na.S., di cui sono stati pubblicati i risultati sul Corriere Salute e che ha visto Vidas tra i protagonisti, conferma che solo un’organizzazione forte e ben strutturata può offrire risposte appropriate a domande che nella fase ultima della vita sono molteplici e talvolta incalzanti.
Un’équipe multiprofessionale e interdisciplinare, composta da personale formato e dedicato, risposte adeguate 24 ore su 24 ogni giorno dell’anno, un piano assistenziale individualizzato capace di modularsi in tempo reale in base alle esigenze del paziente e della sua famiglia che cambiano repentinamente e talvolta in modo imprevedibile: questi alcuni degli ingredienti indispensabili per consentire ai pazienti di trascorrere “gli ultimi giorni a casa e senza soffrire”.
La legge 38 sembra solo confermare quello che in Vidas si era capito da tempo, ovvero che la morte non è un processo clinico ma un evento che riguarda l’esistenza e che come tale non può essere affidato solo ai sanitari. Le nostre équipe con medici, infermieri, psicologi, assistenti sociali, fisioterapisti, operatori per l’igiene personale, sono infatti affiancate da generosi volontari selezionati e formati per l’accompagnamento al malato e alla sua famiglia.
Non è un caso che questo progetto così lungimirante sia nato dalla mente e dal cuore di una volontaria – la nostra Presidente Giovanna Cavazzoni – che ancora oggi si fa garante della possibilità per ogni operatore e volontario Vidas di operare secondo le peculiari e diversificate esigenze di ciascun nucleo paziente-famiglia, con la libertà dalle logiche economiche e di interesse che solo il Non Profit può garantire.