Giovanna Cavazzoni aveva solo 16 anni quando ha iniziato a sognare che esistesse un luogo in grado di accogliere le persone nel tratto più difficile della loro vita. Persone come l’amica della mamma, malata e sola, di cui da ragazzina si è presa cura.
Scopre in quell’esperienza il significato pieno della parola cura: esistono pazienti inguaribili, ma non incurabili.
Indice
L’idea di Giovanna Cavazzoni germoglia fino a diventare VIDAS un nome che – non a caso – evoca la vita. Con lei in quegli anni entusiasmanti il medico e umanista Alberto Malliani, Ida du Chène e Mario Usellini, oggi Presidente di Fondazione VIDAS.
Era il 28 maggio 1982 quando è nata ufficialmente l’Associazione “VIDAS – Volontari Italiani Domiciliari per l’Assistenza ai Sofferenti” con lo scopo di offrire cure amorevoli gratuite e professionali alle persone malate inguaribili.
20 i malati assistiti in quell’anno dai primi volontari, oggi sono oltre 2.000 le persone – adulti e bambini – cui riusciamo ad offrire assistenza socio-sanitaria gratuita fino all’ultimo istante.
Il sogno di Giovanna è cresciuto negli anni, grazie al sostegno di tanti donatori, volontari e operatori sanitari che hanno creduto e ancora oggi credono nell’importanza di offrire un accompagnamento attento al paziente e alla famiglia anche quando non è più possibile la guarigione.
Per la prima volta il volontariato sposta il suo campo d’azione dall’ambito socio-assistenziale a quello socio sanitario così da considerare il malato nella sua globalità.
Il 5 Luglio 1983 nasce la Fondazione VIDAS con lo scopo di erogare i mezzi necessari allo svolgimento dell’attività della Associazione e di formare gli operatori sociosanitari e i volontari.
Nel 2006 viene inaugurato l’hospice Casa VIDAS che offre la possibilità anche a chi non può essere curato al domicilio di ricevere tutte le cure in un ambiente familiare e accogliente che rispecchi il più possibile il calore della propria casa.
Dal 2015 è attivo un servizio domiciliare pediatrico per bambini e adolescenti affetti da malattie inguaribili in fase avanzata, prima fondamentale tappa di un servizio integrato di cure palliative pediatriche che si articola, come per gli adulti, su tre percorsi assistenziali: a domicilio, in Casa Sollievo Bimbi e in Day Hospice.
Il 20 maggio 2016 muore la donna straordinaria che ha realizzato questo sogno. Sceglie di passare il suo ultimo giorno nella stanza Tulipano dell’hospice che lei stessa ha fondato.
Volontaria nel cuore e nell’operato, Signora delle utopie e insieme di profondo pragmatismo, ha dedicato un’intera vita agli altri, ai più soli e sofferenti, in difesa della dignità della persona malata sino all’ultimo istante.
A 7 anni dalla sua scomparsa, vogliamo ricordarla con una raccolta fondi collettiva dedicata al sogno che la guidava e che ha dato vita in Italia e in Lombardia ai primi progetti di assistenza domiciliare e in hospice per chi ha una malattia inguaribile.
Grazie a lei VIDAS è nata e negli anni è cresciuta rispondendo ad una richiesta sempre maggiore di cure palliative. Oggi possiamo essere presenti per 250 persone, ogni giorno.
Ora vogliamo trasformare il suo ricordo in un contributo concreto alla sua opera.
Mi piace pensarti nei luminosi corridoi di Casa VIDAS e di Casa Sollievo Bimbi.
Soprattutto tra le tante, giovani donne che qui operano.
Leggi il ricordo di Giuseppe Ceretti
Apri la tua pagina di raccolta fondi in memoria di Giovanna!
L’obiettivo è contribuire a un mese di degenza in Casa VIDAS per una persona malata inguaribile.
È anche possibile contribuire con una donazione alla raccolta fondi che abbiamo aperto come operatori VIDAS in sua memoria.