di Barbara Rizzi
“Quando l’amore e la competenza lavorano insieme, ci si aspetta un capolavoro.”
John Ruskin
Il Congresso Nazionale della Società Italiana Cure Palliative (SICP) è l’evento più importante per la società scientifica rappresentando un momento di aggiornamento e di aggregazione, in cui persone provenienti da ogni parte d’Italia, professionisti e volontari nell’ambito delle cure palliative, si ritrovano per accrescere conoscenze e competenze, accomunate da un unico grande interesse: migliorare la cura del malato e la capacità di prendersi cura del sistema paziente-caregiver-famiglia.
Il XXIX Congresso si è tenuto a Riccione nel novembre scorso, ha visto il ritorno in presenza di oltre 1300 persone che si sono confrontate sul tema La competenza e la responsabilità nella cura.
L’obiettivo era condividere il bisogno di avere reti di Cure Palliative, di professionisti e volontari, dotate della sensibilità e di tutte le conoscenze che rendono possibile la reale presa in carico globale di persone con patologie croniche evolutive sempre più precocemente, con risposte più integrate, appropriate, proporzionate e condivise.
VIDAS ha dato un contributo importante nella realizzazione di questa edizione del Congresso Nazionale SICP – su più fronti e livelli.
È stata realizzata la sessione Liberi di scegliere. VIDAS sui banchi di scuola per i cittadini di domani che, attraverso il racconto del progetto sul Biotestamento portato all’interno delle scuole superiori, ha permesso di sottolineare come la responsabilità nella cura parta dall’educare le nuove generazioni all’autodeterminazione e al ragionamento etico.
Il presidente Ferruccio de Bortoli ha partecipato in qualità di relatore alla tavola rotonda Comunicazione scientifica nel tempo dell’incertezza, stimolando la platea a riflettere sui cambiamenti della comunicazione sul fine vita tra il ‘prima’ e il ‘dopo’ COVID e sul ruolo che ciascuno di noi ha avuto e ha in questo scenario di inevitabile cambiamento. Parallelamente, la direttrice sociosanitaria Giada Lonati, relatrice alla tavola rotonda Spazio etico e welfare di comunità, ha permesso agli astanti di comprendere quale possa essere il ruolo delle cure palliative nel welfare di comunità e quali sfide dunque si prospettano.
Il responsabile dell’Unità Valutativa VIDAS, Alberto Grossi, ha relazionato circa i possibili percorsi educativi di empowerment familiare nelle situazioni, sempre più frequenti, in cui il malato è caregiver di se stesso. Tema, quest’ultimo, molto attuale e che richiede un incremento di competenze da parte di tutti gli operatori di cure palliative.
Il medico responsabile del progetto pediatrico VIDAS, Igor Catalano, e il coordinatore infermieristico di Casa Sollievo Bimbi Federico Pellegatta, sono stati i protagonisti della sessione dedicata alla pianificazione condivisa delle cure in ambito pediatrico e il dottor
Catalano è stato anche coinvolto in una sessione di approfondimento clinico sul tema della gestione dei sintomi difficili nei minori.
Il Congresso Nazionale viene arricchito ogni anno dai numerosi contributi di quanti, ogni giorno, vivono l’esperienza diretta della cura
accanto ai malati. VIDAS ha voluto dare voce ad alcune esperienze vissute nel corso del 2022: dai trattamenti specialistici in cure palliative pediatriche al progetto di cura dei pazienti cosiddetti Cronici, Complessi, Fragili al contributo che l’arteterapia può offrire nell’accogliere i bisogni educativi della famiglia al babywearing [ovvero alla pratica di portare i neonati in braccio, avvolti in modo che siano a contatto con il corpo del genitore,ndr] come risorsa privilegiata di cura nei bambini molto piccoli all’esperienza di Teatro Counseling nella formazione integrata per volontari e professionisti fino ai principi di medicina narrativa per esplorare la rappresentazione sociale legata alle cure palliative pediatriche.
Infine, i nostri volontari e le loro coordinatrici hanno contribuito, da un lato, alla realizzazione di alcune sessioni promosse dalla Federazione di Cure Palliative – ad esempio quella relativa allo stato dell’arte del volontariato nelle cure domiciliari – e, dall’altro, all’accoglienza dei tanti che hanno visitato lo stand VIDAS, luogo privilegiato di incontro e confronto.
Questo articolo è stato tratto dal Notiziario VIDAS. Leggi l’ultimo cliccando QUI