Siamo i ragazzi del PCTO.
La nostra esperienza in VIDAS, purtroppo, si è conclusa.
All’inizio ci aspettavamo un posto cupo e triste, in cui le persone non avessero più gioia. Un posto in cui tutti fossero emotivamente provati, davanti a una realtà così spaventosa quale è la morte.
Abbiamo trovato, invece, un mondo completamente diverso: un luogo in cui il paziente non è solo una macchina da aggiustare, ma un essere umano da rispettare e curare. Abbiamo visto come venga data moltissima importanza all’autodeterminazione, che dà ai malati la possibilità di avere il controllo della situazione.
E con piacere abbiamo notato anche come tutti siano felici di lavorare in un’associazione come VIDAS, e abbiamo sentito anche noi, per un po’, quel calore che permette ai degenti di sentirsi amati, dignitosi e umani.
Ringraziamo tutti quelli che ci hanno sopportato, che ci hanno aiutato e che in un certo modo ci aiuteranno anche nelle scelte future.
Grazie di cuore,
Enrico, Sabrina, Stefania e Vasty