Lutto complicato e non elaborato

Che cos’è il lutto non elaborato

La perdita di una persona cara genera una perdita, un vuoto che non è mai semplice da colmare. Solitamente, le principali manifestazioni di un lutto scompaiono o, quantomeno, si attenuano in un periodo compreso tra i 6 e i 12 mesi dall’evento luttuoso. Se la persona non riesce ad affrontare tutte le emozioni e i pensieri che la travolgono in seguito a una perdita, si va incontro a un lutto non elaborato.

Un lutto non elaborato può diventare complicato o patologico. Pur non essendoci una “durata” fissa, si può parlare a pieno titolo di lutto complicato se, a circa un anno o un anno e mezzo dalla sua avvenuta, l’evento luttuoso genera ancora sintomi ed effetti negativi che pesano o pregiudicano la qualità di vita della persona.

Sintomi e DSM-5

Alcuni sintomi precisi possono essere rivelatori. Il DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) parla, tra i sintomi principali, di nostalgia persistente per la persona morta, intensa tristezza, eccesso di rabbia, evitamento eccessivo dei ricordi legati al defunto, autosvalutazione e incredulità rispetto all’evento luttuoso.

Dolore, ansia e nostalgia che perdurano nel tempo non sono le sole conseguenze di un lutto complicato. Si arriva anche alla manifestazione di sintomi fisici, come respiro affannoso, senso di stanchezza, insonnia, disappetenza, difficoltà di concentrazione. Tutti elementi che concorrono a peggiorare il livello di vita di una persona.

Questi sintomi, se si presentano in concomitanza di un lutto e persistono nel tempo, non vanno né trascurati né minimizzati. Hanno bisogno di un percorso psicologico e psicoterapeutico specifico, che aiuti la persona a superare la perdita della persona cara.

Elaborazione del lutto

Il percorso in questione ha un nome e si chiama elaborazione del lutto. Si articola in cinque fasi:

• Negazione. Nella primissima fase, il dolore può essere così insopportabile da portare la persona a negare quanto accaduto. Alla negazione possono accompagnarsi sensi di colpa, ad esempio per non aver tentato tutte le possibili soluzioni.
• Rabbia. Una volta accettato che la persona amata non c’è più, può sorgere la rabbia, verso sé stessi, la persona che ci ha lasciato o chi si ritiene colpevole dal fatto. Si tratta di un meccanismo di difesa normalissimo: la rabbia è un meccanismo di difesa contro sensazioni o situazioni troppo difficili da accettare.
• Patteggiamento. La rabbia va accettata ma non alimentata. Ci si rende conto che, per continuare a vivere, bisogna venire a patti con la sofferenza. Questo è il momento in cui la persona comincia a convivere con il dolore della perdita.
• Depressione. La convivenza con il dolore della perdita è fatta di alti e bassi che portano a uno stato di tristezza, di depressione, ma anche di consapevolezza della perdita.
• Accettazione. Lentamente, si arriva alla fine del percorso: l’accettazione della perdita dà alla persona la forza di riprendere in mano la propria vita.

Sostegno psicologico per l’elaborazione del lutto

Il percorso di elaborazione del lutto, per quanto codificato, presenta diverse variabili, come la personalità della persona che soffre per la perdita o il contesto nel quale si vive. Tra tutte, la variabile più importante è rappresentata dal sostegno che si riceve per elaborare il lutto.

Ecco perché noi di VIDAS forniamo supporto psicologico di assistenza al lutto lungo le sue fasi di elaborazione. Siamo al fianco delle persone che soffrono per la perdita di una persona cara con:

• Supporto psicologico individuale;
• Supporto psicologico online;
• Servizio di orientamento al lutto.

Se stai vivendo questo delicato momento e hai bisogno di aiuto, contattaci al numero 02.3008081.