È nel DNA di VIDAS, è in quella S di Sofferenti, ultima parola dell’acronimo, il senso del nostro agire: rispondere al bisogno di chi soffre, lì dove sorge, essere osservatori attenti e sensibili degli scenari sociali e sanitari che cambiano.
La storia di VIDAS ci restituisce l’immagine di una realtà che non solo è cresciuta, ma è stata capace di evolvere da piccola associazione di soli volontari a un’organizzazione (di volontariato) capofila nell’assistenza in cure palliative. Dal domicilio agli hospice, dagli adulti ai bambini con malattie inguaribili. Tenere lo sguardo rivolto alla sofferenza, significa oggi fare i conti con l’urgenza crescente di costruire risposte efficaci per una fascia di popolazione sempre più ampia, che coincide con le persone anziane, malate e sole. In una società che invecchia e le malattie cronicizzano e diventano compagne di lunghi tratti di vita, la medicina deve modulare risposte integrate, complesse e inedite, accogliendo le persone più fragili in un contesto che possa prendersi carico di tutti i loro bisogni.
L’ultima (in termini solo temporali) risposta di VIDAS a una nuova emergenza si chiama Più vita agli Anni. Si rivolge a malati in situazioni di grave fragilità che, oltre ai problemi di salute, devono affrontare anche difficoltà familiari, sociali e abitative. Persone che non hanno una rete di supporto, indispensabile per le cure domiciliari, ma che non sono in condizioni così gravi da giustificare il ricovero in hospice. Per loro VIDAS realizzerà una struttura di ospitalità residenziale, ristrutturando una cascina, Cascina Casanova, oggi abbandonata, all’interno del Parco Forlanini, avuta in concessione grazie a un bando del Comune di Milano.
Le persone potranno avere la protezione della nostra rete di assistenza domiciliare e saranno inseriti in un contesto che prevede anche spazi e servizi aperti alla comunità. Saranno inoltre presenti altre realtà non profit con attività di formazione professionale e avviamento al lavoro per giovani in condizioni di difficoltà sociale. L’obiettivo è promuovere uno scambio virtuoso con la comunità del quartiere e favorire al contempo l’integrazione tra generazioni, valorizzando la freschezza dei giovani e l’esperienza degli anziani. I ragazzi saranno anche coinvolti in attività di volontariato con gli ospiti della cascina, esperienza altrettanto formativa di quella professionale.
Spazi comuni e vita di comunità, nella dimensione calda e accogliente di una residenza temporanea dove l’assistenza a intensità diverse, competente e specialistica, conviva con la promozione di una socialità intergenerazionale e la riscoperta delle risorse del territorio.
Questo articolo è tratto dal Notizario “Insieme a VIDAS”. Sfoglia l’ultimo numero QUI