Eutanasia a minori, i pediatri dicono no. Così titola un post su Vita.it che vi invito a leggere. Tema delicatissimo quello dell’eutanasia sul bambino, che muove emozioni e apre a immaginari drammatici e diversificati. Personalmente concordo che il mondo dell’infanzia sia troppo diverso da quello dell’adulto per essere trattato allo stesso modo.
Lo dimostra anche il fatto che, contrariamente a quello che succede per gli adulti, le cure palliative pediatriche riguardano solo in una minoranza dei casi la malattia oncologica – sulla cui chiarezza prognostica, intesa come orizzonte temporale, si può ragionare con una lucidità un po’ maggiore – mentre molto più spesso sono rivolte a patologie croniche e degenerative.
Fondamentale – come evidenziato anche dall’articolo – consentire l’accesso alla rete delle cure palliative anche per i bambini, per garantire alle famiglie una parvenza di normalità, fino in fondo e magari al proprio domicilio.
Costruire una rete di cure palliative pediatriche però è un’impresa non semplice soprattutto perché – grazie al cielo, mi permetto di dire – i numeri sono piccoli ed esiste una grande dispersione territoriale dei pazienti. Per questo sono in molti a sostenere la necessità di integrazione tra enti invianti e enti già attivi sul territorio nelle cure palliative destinate all’adulto.