Tornano le parole di Caterina che ci aveva già presi per mano nel suo primo giorno da volontaria. Mi sembra di vederla nel suo studio sommersa da pratiche con gli occhi che sorridono mentre scrive queste righe.
P.S. Tranquillizzo i nostri lettori la signora della stanza Peonia è ora felice “come un papa” di stare da noi…
La mia scrivania è piena di carte…. Sono sommersa e mi manca l’aria… Ho già apposto la mia stupida firma su dieci diverse pratiche di altrettanti stupidi litigi e ne rimangono molte di più… Devo fare, fare, fare… e intanto il mio pensiero se ne va verso casa Vidas ed i miei ultimi pomeriggi di assistenza.
Vien da chiedersi: ma chi assiste chi? Se mi soffermo a pensare a quanto il mio animo sia pesante nella quotidianità degli impegni di lavoro (ma anche la famiglia non scherza!) e quanto invece sia leggero al momento di uscire ed avviarsi verso la metropolitana di Bonola, mi rendo conto che – come detto tante volte durante il periodo della formazione – in realtà siamo noi che riceviamo molto più di quello che diamo.
In quelle due ore la quotidianità sbiadisce e la vita si colora di piccole cose e sensazioni di cui avevo completamente dimenticato il profumo…
Fare una partita a scala quaranta con la signora Luigia, accorgendomi che non ricordo più le regole (ero adolescente quando giocavo con la mia nonnina … epoca paleolitica!) ma che non è quella la cosa importante perché l’importante è e strappare un sorriso ad un’altra persona.
Accarezzare il braccio al sig. Paolo che parla in modo per me incomprensibile … sapendo che ciò che conta non è rispondere a tono, ma far sentire che ci sei.
Chiacchierare con la signora Claudia del suo passato di intraprendente guidatrice di Alfa Romeo e immaginarsi insieme a lei sui tornanti dell’Emilia, assaporando il gusto per la velocità anche nel chiuso della stanza.
E poi penso alla signora della stanza Peonia (neppure so se è rimasta o è scappata) che non si trova bene in casa Vidas, si lamenta di tutto e sostiene di trovarsi in carcere… ed allora capisco che la libertà non è un luogo senza porte chiuse e neppure un ufficio senza montagne di carte… Ma è un cuore che ha voglia di battere in sintonia con quello di un altro essere umano e che quello che ci manca nella quotidianità e che invece ci attira in Vidas è semplicemente questo: un battito in sintonia senza secondi fini e senza obblighi!
ps: cronaca di una usuale e triste giornata in tribunale