Roberto non parla, non cammina, non si muove. Per molti potrebbe sembrare un limite insormontabile, ma per la sua famiglia e il suo team di supporto è una sfida che ogni giorno viene affrontata con creatività, amore e una buona dose di sperimentazione. “Con Roberto bisogna provare,” dice Rossella, la sua mamma. “Non ci sono certezze, ma è straordinario quello che si può creare se ci si mette in sintonia e gli si dà ascolto.”
Roberto comunica con il mondo in un modo tutto suo, fatto di tempi lunghi, sguardi e gesti. È una comunicazione che richiede pazienza e sensibilità. Alba Luz, la sua caregiver, lo sa bene: “Prima gli faccio delle domande. Se mi risponde con un gesto, allora capisco che ha voglia. Quando gli propongo di dipingere e si agita contento, so che sarà un bel momento per lui.”
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Nel salotto di casa, pennelli e colori diventano una chiave per entrare in sintonia con Roberto. Quella che inizialmente era nata come un’attività per intrattenerlo si è trasformata in un percorso artistico unico. “Ci siamo accorti che i suoi lavori non solo erano belli da vedere, ma che proprio lo rendevano orgoglioso,” racconta Rossella. “Quando vede che mostriamo le sue opere agli ospiti, si illumina.”
L’arte si fonde con la musica, un’altra grande passione di Roberto. Fausto, l’educatore con cui ha iniziato a fare arte terapia, ricorda il momento in cui ha scoperto l’amore di Roberto per i R.E.M.: “Avevo la suoneria del telefono con una loro canzone e lui è esploso in un urlo di gioia. Da lì è iniziata una ricerca di canzoni che ci piacciono, a cui accompagnare il nostro lavoro con la pittura.”
Roberto ha uno spirito delicato ma avventuroso. “Gli piaceva tantissimo viaggiare,” racconta Rossella. L’ultimo grande viaggio è stato a Cuba, in condizioni tutt’altro che facili. Mario, suo fratello, lo ricorda con emozione: “È stato incredibile rendersi conto di tutto ciò che siamo riusciti a fare e vedere insieme. Era impensabile e inaspettato, eppure ce l’abbiamo fatta!”
Ogni esperienza vissuta con Roberto è un messaggio potente per chi lo circonda: “Ci fa capire che niente è impossibile e che tutto è raggiungibile,” sottolinea Alba Luz.
“L’unico consiglio che posso dare ad altri genitori come me è cercare di farli stare bene al mondo,” dice Rossella.
“I nostri figli disabili hanno diritto a una vita dignitosa, orgogliosa e allegra.”
Roberto non è solo un ragazzo di 24 anni che ama dipingere, ascoltare musica e viaggiare. È la dimostrazione vivente di come amore, pazienza e creatività possano trasformare ogni giorno in una piccola avventura straordinaria.
Quest’anno, INCONTRO, il festival culturale di VIDAS, ha dedicato uno spazio speciale alle opere di Roberto, con la sua prima mostra personale: Un mondo a colori. Tele e carte dipinte con colori acrilici, frutto di una creatività straordinaria, hanno raccontato il suo percorso artistico e umano, regalando ai visitatori un’esperienza immersiva e sensoriale, grazie anche alla presenza di un’attrice e di una violoncellista.
Per Rossella questa mostra è stata molto più di un’esposizione. “Mi piacerebbe che chi guarda queste opere capisse che, anche con una disabilità grave, si possono fare cose incredibili. Basta ascoltare e prestare attenzione. Bisogna lasciare da parte i pregiudizi e dare spazio alla relazione, alla scoperta di chi si ha davanti. Roberto ci dimostra ogni giorno che tutto è possibile, ma questa mostra lo racconta a tutti,” dice con la speranza che le opere del figlio arrivino al cuore di chiunque le osservi.
Per i visitatori, il viaggio attraverso i colori e le forme create da Roberto è stato un invito a riflettere, a osservare il mondo con occhi diversi, liberi da preconcetti. Una celebrazione della vita e delle capacità straordinarie che nascono dall’ascolto e dalla connessione autentica con l’altro.