Ave ci racconta con la consueta sensibilità la gita di giovedì scorso con i pazienti seguiti dal nostro day hospice. Mi ritornano alla mente i ricordi straordinari della nostra prima gita quando ero ancora volontaria, quegli uomini e quelle donne che hanno percorso con noi un pezzetto di vita e per un attimo mi sembra di averli ancora qui.
Ave grazie e ti invidio un po’.
Giovedì scorso abbiamo fatto la nostra gita fuori porta con i pazienti a Lodivecchio. La giornata era bellissima ed il posto molto tranquillo e facilmente raggiungibile. All’arrivo i pazienti parevano un po’ affaticati ma dopo aver sgranchito le gambe, fumato qualche sigaretta e respirato aria di campagna si sono ricaricati.
Prima di pranzo abbiamo visitato la piccola serra con le orchidee, osservato i nidi di rondine e fatto una breve passeggiata per vedere gli animali ospitati: anatre con pulcini che hanno intenerito soprattutto Luigi, asinelli e bovini che hanno animato una accesa discussione per decidere se fossero vacche, tori o buoi.
È bello vedere come i loro occhi si illuminano di entusiasmo con piccole cose.
Il pranzo è stato ricco e c’era una bellissima atmosfera perché i gestori ci hanno coccolati ed essendo gli unici avventori sembrava di essere ad una cena in casa fra amici: abbiamo dunque fatto una bella sana confusione. L’appetito non manca di certo ai nostri pazienti ed io sono rimasta stupita dai grappini bevuti a fine pasto (da far concorrenza ad un ritrovo di alpini).
Dopo pranzo per alcuni sfida a carte dove lo spirito competitivo non manca mai e relax per altri.
È stata una esperienza bella per tutti: pazienti e volontari. Rompere la routine ed inserire qualche piccolo scombussolamento nelle loro esistenze porta gioia e vitalità.