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13.05.2015  |  Operatori

Il cibo nel piatto, piccoli gesti d’amore

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Idea della nostra Lia – responsabile area infermieristica – dedicare uno spazio alle Oss che sia formazione, lavorare insieme e divertimento. Cosa meglio della cucina e chi meglio di Caterina, volontaria, chef, scrittrice. Ed ecco che la mattina vola e si impara come un semplice purè possa diventare anche bello da vedere con qualche piccolo accorgimento. Stare insieme attorno ad un tavolo, usare le mani per creare e curare in modo diverso… anche questa è formazione!

“Il cibo nel piatto, piccoli gesti d’amore”: questo è il titolo che mi è venuto in mente quando Lia mi ha chiesto di organizzare una piccola dimostrazione pratica all’interno del corso di cucina per le OSS. La seconda cosa che mi è venuta in mente è stata: “Sarò capace di trasmettere qualcosa di utile?”.

Poi è arrivato il 21 aprile. E, dopo aver ascoltato un interessante intervento su come nutrire i pazienti a seconda delle diverse problematiche, ci siamo messe intorno a un tavolo per provare a creare dei piatti con forme originali e colori vivaci.

Il cibo nel piatto, piccoli gesti d'amore

Infatti è vero che si mangia prima con gli occhi che con la bocca: e allora ecco il puré di patate che diventa un piccolo sformato decorato con aneto e fiori freschi, un passato di verdura che si arricchisce di una granella di mandorle e semi di zucca, delle fette di bresaola che diventano involtini ripieni di mandorle e parmigiano, crostini con ciuffetti di formaggio e patè di olive, e ancora budini al cioccolato decorati con granella di zucchero colorato e palline d’argento, per aggiungere un po’ di allegria ai piatti dei pazienti.

Piccoli spunti che, se applicati con affetto e fantasia, potrebbero forse rendere il cibo più interessante e vario per chi è costretto a stare in ospedale. Un cibo curato nei dettagli, nei colori, nella disposizione dei vari elementi nel piatto comunica affetto, dedizione e aiuta a scostarsi dalla solita routine che è sempre in agguato. Si dice infatti “cibo da ospedale” per indicare qualcosa di monotono e insapore, che ci fa sentire ancora più lontani da casa nostra.

Offrire un cibo buono e anche bello è un piccolo gesto d’amore.

Per me è stata un’occasione meravigliosa per condividere la mia passione per la cucina e per comunicare, spero, il messaggio che con poco a volte si può ottenere molto. E le OSS, come sempre attente e collaborative, sono state delle compagne di lavoro stupende, grazie a tutte!

 

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