Pubblicata nel giugno 2019 da Becco Giallo Editore, Exit è una graphic novel sul fine vita, sceneggiata con grande cura da Gloria Bardi, docente di storia e filosofia e bioeticista, e illustrata con altrettanta efficacia da Luca Albanese. Si tratta di un prodotto editoriale coraggioso e innovativo, che racconta temi scottanti e delicatissimi come eutanasia e accanimento terapeutico e le scelte che inevitabilmente comportano, usando un linguaggio chiaro ed efficace, ben supportato dalla grafica. Approfondiremo prima, per comprendere meglio, a quale genere letterario appartengono le graphic novels e a seguire vi proponiamo la recensione di Exit a cura di Giada Lonati, medico palliativista VIDAS.
Spesso si tende a pensare che “graphic novels” sia un modo diverso per intendere i libri a fumetti, ma in realtà si tratta di prodotti editoriali molto diversi. Sicuramente non tutti i fumetti sono graphic novels, mentre tutte le graphic novels sono libri a fumetti, ma con una forte vocazione alla scrittura narrativa. Infatti, le graphic novels sono storie che iniziano e finiscono in un unico volume, a differenza dei fumetti che raccontano la storia di un personaggio attraverso vari episodi; inoltre trattano temi di attualità e si rivolgono spesso ad un pubblico adulto. In una parola, le graphic novels sono romanzi illustrati che assorbono molti elementi tipici di altre arti quali letteratura, musica, pittura, cinema e televisioni e sono in grado di modularsi verso l’una o l’altra a seconda delle esigenze narrative.
Attraverso capitoli che seguono un ordine cronologico preciso, Exit ci ricorda che la nostra è una medicina giovane e in costante evoluzione e che, ad esempio, fino al 1952 nemmeno esisteva la possibilità di tenere viva una persona incapace di respirare e di come i progressi della rianimazione e della chirurgia abbiano portato a cambiamenti nello stesso concetto di morte (da cardiaca a cerebrale).
Ci accompagna a conoscere meglio Eluana Englaro, Piergiorgio Welby, DJ Fabo e altri protagonisti di storie di cronaca, involontari attori dell’evoluzione della cultura medica, portandoci nell’umanità e nel dolore di persone che hanno dovuto compiere scelte che hanno visto l’opinione pubblica ondeggiare da una parte all’altra sulla base di informazioni spesso superficiali e strumentalizzate, talora guidate da posizioni ideologiche poco attinenti a una reale conoscenza dei fatti.
Naturalmente non manca uno spazio per le cure palliative e per la sedazione in particolare, a proposito della quale Maria Antonietta Farina Coscioni racconta a Marina Ripa di Meana che l’informazione è carente e che “la cosa ha un costo che pochi possono affrontare”. Su questo urge solo la precisazione che le cure palliative sono oggi un LEA, ovvero un Livello Essenziale di Assistenza, un diritto che, al di là delle singole declinazioni regionali, dovrebbe essere garantito ad ogni cittadino italiano.
Perché vi consigliamo di leggere Exit? Perché conoscere il punto in cui ci troviamo e quello da cui proveniamo possa spingerci ad affrontare tematiche urgenti e delicate con la giusta dose di umiltà e con la consapevolezza che noi per primi siamo dentro una storia che si dipana poco per volta. Proprio perché, come spiega il dottor Jules Bastregan, personaggio di fantasia ispirato a una storia vera, che – costretto da una grave disabilità fisica ad abbandonare la professione medica – ha scelto di dedicarsi allo studio della storia della medicina:
“Ora non esercito, ma grazie alla conoscenza storica, mi sento medico più che mai, perché ho la consapevolezza di un percorso fatto di umanità e conoscenza”.
Questo ci ricorda che non solo la medicina ha bisogno di un nuovo umanesimo, ma anche di una conoscenza profonda delle proprie radici.