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18.12.2023  |  Approfondimenti

Assistenza domiciliare malati oncologici

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L’assistenza domiciliare per i malati oncologici va intesa come un percorso, lungo il quale VIDAS segue i pazienti, i familiari e i caregiver. Non è un caso se, ad oggi, il 70% dei pazienti seguiti sono pazienti oncologici: VIDAS crede fortemente in questo servizio, nella sua utilità per le persone, nel sollievo e nella serenità che è in grado di donare a chi sta attraversando una fase davvero delicata dalla propria vita.

Cos’è l’assistenza oncologica domiciliare

Secondo i dati del rapporto I numeri del cancro 2022, nell’anno in questione in Italia si sono registrare 391mila nuove diagnosi di tumore, con aumenti dell’1,4 per cento circa per gli uomini e dello 0,7 per cento per le donne rispetto al 2020. Le cause sono diverse, in primis il sempre più marcato invecchiamento della popolazione, ma un fatto resta: in uno scenario di questo tipo, l’assistenza oncologica domiciliare avrà un ruolo sempre più preponderante nel trattamento di questa tipologia di malattia.

La particolarità dell’assistenza oncologica erogata a domicilio sta nell’integrazione, nella comunicazione e nella collaborazione tra professionisti, in quanto richiede l’intervento congiunto di almeno:

  • Medico;
  • Infermiere;
  • Assistente sociale.

L’assistenza oncologica domiciliare non solo allevia la pressione sulle strutture ospedaliere ma permette di erogare un servizio di assistenza pensato esclusivamente sulle necessità e sulle specificità del paziente.

Il colloquio di accoglienza

Il percorso che porta VIDAS a fornire il servizio di assistenza domiciliare ai malati oncologici comincia sempre con un colloquio di accoglienza. Si tratta di una semplice conversazione, della durata di circa un’ora, che coinvolge paziente, familiari, eventuale caregiver e l’assistente sociale. Si tratta, essenzialmente, di un momento di raccolta informazioni, come anagrafica clinica del paziente, grado di consapevolezza, situazione sociale e psicologica.

Tale passaggio preliminare è fondamentale, in quanto permette di definire le modalità di presa in carico più idonee ed efficaci in base alla situazione e alla condizione clinica del paziente. In altre parole, gli assistenti sociali individuano le modalità di cura e di assistenza domiciliare più adeguate.

Per chiedere un colloquio di accoglienza a VIDAS:

Il colloquio di accoglienza può essere richiesto dal paziente stesso, da un familiare o da una persona legata al paziente (come il caregiver). Nel caso in cui il colloquio venga richiesto per un paziente bambino o adolescente, occorre un colloquio preliminare tra i genitori e gli operatori VIDAS in presenza del medico che ha in carico il minore.

La preparazione dell’ambiente

La preparazione dell’ambiente è il secondo step del percorso, uno step importante e al tempo stesso delicato. L’ambiente in cui il paziente sarà ospitato deve sì avere tutto l’occorrente per l’assistenza oncologica ma, al tempo stesso, deve mantenere una sorta di “atmosfera di casa”, deve restare accogliente, così che il paziente non abbia l’impressione di trovarsi in una asettica stanza d’ospedale.

Riccardo Valsecchi, oncologo e medico palliativista di VIDAS, ci descrive come si svolge la preparazione dell’ambiente:

L’ambiente viene preparato in anticipo, nel momento in cui si fa il colloquio con l’assistente sociale, che ci permette anche di incominciare a capire le necessità socio-assistenziali. Quindi si passa a preparare il setting domiciliare nel modo migliore, fornendo l’ambiente, ad esempio, degli strumenti, del letto e di quant’altro la cura del paziente richieda. Quando si ha l’intervento degli operatori (che possono essere il medico, l ‘infermiere e/o l’operatore sanitario), viene fatta una seconda valutazione questa volta dal vivo e si vedono le reali capacità della famiglia nella gestione, la possibilità di implementare gli aiuti, le condizioni della casa”.

La preparazione dell’ambiente si trasforma in un’occasione di formazione reciproca: i familiari del paziente e il caregiver imparano a gestire cose nuove, come ad esempio mettere a letto il paziente, leggere i dati su un macchinario diagnostico, cambiare una cannula; gli operatori sanitari, a loro volta, imparano a conoscere e ad entrare nelle dinamiche sociali della casa, conoscenza necessaria per fornire un servizio di assistenza davvero utile.

Altra elemento decisivo nella presa in carico al domicilio è prepararsi in modo costante e continuo sulla possibile evoluzione, pensando in anticipo a cosa possa succedere e a cosa si possa fare quando succede qualcosa. Una famiglia ben preparata sia sull’evoluzione sia sui possibili disturbi è una famiglia che poi può affrontare l’evoluzione e il fine vita a casa in modo molto più tranquillo rispetto alla famiglia che non è preparata, che va nel panico o chiama il 118.

La formazione per i familiari

Almeno uno dei familiari che vivranno in casa con il paziente dovrebbe essere adeguatamente formato per far fronte alle piccole, grandi necessità quotidiane. Ad esempio, la formazione può riguardare l’allettamento, il prendersi cura del paziente, l’igiene, l’alimentazione a letto, la mobilizzazione e, in generale, tutti gli aspetti fondamentali dell’assistenza dei malati in casa. Ovviamente queste attività vengono svolte con il supporto di altre figure, come il fisioterapista per la mobilizzazione o lo psicologo al domicilio per provare a gestire determinati dinamiche che compaiono durante l’assistenza.

Come ci spiega Riccardo Valsecchi:

“In generale, il setting domiciliare è un impegno mentale, emotivo e soprattutto fisico per tutta la famiglia. Nell’assistenza domiciliare, bisogna insegnare a fare le cose a persone che non hanno una formazione da sanitari. Però nel momento in cui decidono di prendersi cura del paziente al domicilio imparano, fanno formazione sull’igiene, sulle terapie, gli orari. VIDAS mette a disposizione le competenze delle sue équipe multidisciplinari per rendere la formazione quanto più semplice ed efficace nel minor tempo possibile”.

Assistenza psicologica

Il supporto psicologico è una delle attività fondanti di VIDAS. Un’attività che non riguarda soltanto il paziente ma anche i suoi familiari e il caregiver: affrontare la malattia richiede avere il giusto approccio mentale. Il più delle volte si pensa di essere in grado da soli di affrontare una situazione di questo tipo ma, in realtà, la cosa giusta da fare è chiedere aiuto anche in questo caso.

Il supporto psicologico fornito da VIDAS va inteso a 360° e va dal fornire i giusti strumenti per approcciarsi alla malattia di un familiare e gestirla nel modo migliore fino all’eventualità dell’elaborazione del lutto. In altre parole, nel trattamento della malattia l’aspetto psicologico è importante esattamente quanto quello medico.

Assistenza domiciliare con VIDAS

Per quanto sia possibile, VIDAS sceglie sempre di garantire l’assistenza oncologica domiciliare. Il servizio è completamente gratuito, così come la fornitura di materiale sanitario e di attrezzature ortopediche. Per usufruirne basta, come già scritto, chiamare il numero 02 3008081 o inviare una mail ad assistenti.sociali@vidas.it. VIDAS lo fa perché permette al paziente di continuare a vivere con i suoi cari in un ambiente familiare. Lo fa perché consente al paziente di poter trascorrere un fine vita sereno e dignitoso.

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