Il dolore cronico è stato riconosciuto come una vera malattia invalidante che ha effetti non solo sullo stato fisico, ma anche sulla salute mentale e sulla condizione sociale di chi ne è affetto. Ansia, depressione e isolamento sono solo alcune delle conseguenze negative di questa patologia, che quindi va curata in maniera attiva e globale, allo scopo di migliorare la qualità della vita di chi ne soffre.
Il dolore cronico è una condizione clinica associata all’evoluzione di diverse patologie oncologiche, reumatologiche, neurologiche o muscolo-scheletriche, che si caratterizza per una mancata guarigione di una lesione o di un’infiammazione. Questa patologia può compromettere le normali attività quotidiane, provocando gravi conseguenze anche da un punto di vista sociale, psicologico ed emotivo.
Quando un dolore diventa cronico? Un dolore si definisce cronico quando si protrae per oltre tre mesi, ma è molto difficile individuare il momento esatto in cui la patologia si è cronicizzata, proprio per la sua natura molto soggettiva ed emotiva. Lo stato psichico di chi vive questa sofferenza acuta condiziona notevolmente la percezione del dolore, diventando sia causa sia effetto della sofferenza percepita. Infatti, da un lato può aggravare problemi psicologici pregressi, dall’altro può far insorgere ansia, depressione, senso di sfiducia, fino ad intaccare la qualità della vita del malato nel suo complesso.
Per scegliere la terapia più idonea al trattamento del dolore, è necessario riconoscerne la causa fisica che ne è all’origine e trattare in modo veloce e incisivo il dolore acuto, al fine di prevenire, ove possibile, l’insorgenza di una cronicizzazione.
Nel caso delle malattie inguaribili invece, occorre valutare l’effetto del dolore sulla vita del paziente nel suo complesso e quindi mettere in atto un sistema integrato di terapie farmacologiche e non, volte a migliorare l’intera sfera sanitaria, sociale e affettiva del paziente e del suo nucleo familiare.
Questa presa in carico globale rientra nelle modalità di approccio al dolore delle cure palliative e prevede i seguenti trattamenti volti al miglioramento delle condizioni generali di chi è affetto da una malattia inguaribile:
In Italia da 10 anni è in vigore la legge 38/2010, che per la prima volta sancisce il diritto di tutti i malati ad accedere alla terapia del dolore in modo equo e gratuito. Si tratta di una legge molto innovativa nel panorama europeo, perché contiene diverse forme di tutela e di garanzia verso chi soffre e afferma il rispetto della dignità e dell’autonomia della persona malata.
Rispetto all’accesso ai trattamenti contro il dolore, la legge introduce una serie di conquiste di civiltà davvero importanti, tra cui:
È anche grazie a questa legge che VIDAS può continuare ad operare accanto a chi soffre, garantendo assistenza completa e gratuita ai malati inguaribili, sia a domicilio sia negli hospice Casa VIDAS e Casa Sollievo Bimbi, proprio nella convinzione che tutti abbiano diritto di vivere con dignità fino all’ultimo istante.