“Cos’è più importante per te in questo momento?”.
Dalla risposta a questa domanda i fisioterapisti di VIDAS – insieme al resto dell’équipe – strutturano l’approccio più giusto per il paziente, tra risposta al bisogno e accoglimento del desiderio.
Per alcuni può essere la possibilità di uscire di casa, “per cui lavoriamo per rimuovere le barriere architettoniche e fornire ausili adeguati, come montascale o carrozzine”, spiega Mirella Licata, fisioterapista al domicilio. Per altri, come Carmela, donna forte e determinata, costretta a letto da un brutto tumore, può semplicemente voler dire uscire dalla propria stanza.
Alleati essenziali in questo lavoro sono appunto i numerosi ausili che VIDAS mette gratuitamente a disposizione. Non sempre però il loro arrivo è ben accolto, dipende molto dalla fase della malattia e dallo stato psicologico del paziente. Il sollevatore, in particolare, spesso viene visto come un oggetto ingombrante, una sorta di navicella spaziale che atterra all’improvviso in camera da letto. Ma Carmela l’ha visto come la via per la liberazione. “Oltre al sollevatore per permetterle di lasciare il letto, abbiamo usato la bascula, perché la carrozzina da sola non avrebbe garantito il comfort sufficiente necessario. La bascula permette di mantenere gli arti sollevati, contribuendo a ridurre il dolore e a trovare una posizione più confortevole. Per Carmela era fondamentale: anche un solo movimento sbagliato poteva causarle dolore per ore”.
Nelle cure palliative la fisioterapia non è improntata al recupero, ma aiuta a controllare il dolore e a preservare le abilità residue. “Aiutiamo i pazienti a gestire le proprie energie, fornendo strategie per ridurre lo sforzo fisico e migliorare la qualità della vita”.
La possibilità di mantenere un minimo di autonomia ha anche una forte valenza psicologica: poter scegliere cosa fare, anche nelle piccole cose, non dover dipendere costantemente da un caregiver, aumenta il senso di efficacia e di controllo sulla propria vita. “Qualcosa che a noi sembra scontato, come andare in bagno da soli, è in realtà un elemento importantissimo per la dignità di una persona, soprattutto per chi è giovane e si trova ad affrontare queste limitazioni”, continua Mirella.
Per Carmela quel “qualcosa di scontato” è stato poter finalmente lasciare il letto e ritrovare le sue amate piante. Guardarle, dare indicazioni su come curarle, godersi una colazione seduta nel suo ambiente preferito, il soggiorno luminoso, in compagnia dei suoi figli. Un momento semplice di autentica serenità.