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01.07.2022  |  Caregivers

Mansioni badanti conviventi

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I/le badanti, o assistenti familiari, sono dei lavoratori/ci che operano presso il domicilio della persona anziana, malata o, più in generale, non autosufficiente, per svolgere un servizio di cura, compagnia e sorveglianza. Si occupano dunque dell’accudimento dei pazienti, rispettandone la personalità e le abitudini e prestando loro tutta l’assistenza necessaria affinché possano avere la migliore qualità di vita possibile, preoccupandosi del loro benessere fisico ed emotivo. In quanto figura di riferimento nell’assistenza dei pazienti, i/le badanti possono essere considerati come caregiver, ossia coloro che si prendono in carico tutte le esigenze quotidiane dell’assistito e si occupano, dunque, della gestione della persona malata in casa. Nei casi in cui il paziente necessita di assistenza 24 ore su 24, l’assistente familiare vive sotto il suo stesso tetto e prende il nome di badante convivente.

Le mansioni di/delle badanti conviventi

Come prima cosa cerchiamo di capire quali sono le mansioni che devono svolgere i/le badanti conviventi:

  • assistere la persona durante lo svolgimento delle attività quotidiane e nella soddisfazione dei suoi bisogni primari (mangiare, andare in bagno, lavarsi, vestirsi, camminare, alzarsi…);
  • prendersi cura della casa, facendo le pulizie e tenendola in ordine;
  • fare la spesa;
  • cucinare;
  • assistere la persona non autosufficiente durante gli spostamenti e la deambulazione;
  • curare l’igiene personale della persona assistita;
  • somministrare le terapie mediche prescritte;
  • tenere compagnia e fornire supporto morale alla persona malata, alleviandole il senso di solitudine, confortandola e ascoltandola;
  • accompagnare l’assistito agli appuntamenti medici o durante le uscite, le commissioni e le passeggiate giornaliere;
  • occuparsi della sfera relazionale dell’assistito.

Come regolarizzare un/a badante

Per assumere regolarmente un o una badante secondo le linee guida dell’INPS, è necessario che il datore di lavoro riceva la copia di un documento d’identità valido, del Codice Fiscale, dei documenti assicurativi e previdenziali e di eventuali diplomi e qualifiche professionali per individuare il giusto livello d’inquadramento, rispettando le condizioni stabilite dal CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro). Il contratto dovrà poi indicare dettagliatamente una serie di informazioni, come ad esempio l’orario di lavoro, il giorno di riposo settimanale, il periodo di ferie annuali, oltre alle mansioni stesse e molto altro.

Giorni di riposo, orario lavorativo e ferie di/delle badanti conviventi

In caso di collaboratore non convivente, le ore lavorative settimanali massime sono 40, per un totale di otto ore giornaliere, con due giorni a settimana di riposo (sabato e domenica). In caso di badanti conviventi, invece, l’orario di lavoro massimo è di 54 ore lavorative settimanali, suddivise in 10 ore dal lunedì al venerdì e quattro ore il sabato, con 36 ore di riposo a settimana, ossia una giornata e mezza (metà sabato e tutta la domenica). L’orario e i giorni di riposo possono essere anche stabiliti tra le parti, a seconda delle esigenze e con un ampio margine di libertà. Convenzionalmente, i/le badanti riposano il giovedì (o il sabato) pomeriggio e la domenica.

Il CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) prevede che i lavoratori domestici maturino 26 giorni di ferie all’anno. Di queste, almeno due settimane devono essere godute nell’anno, mentre le restanti entro i 18 mesi successivi all’anno di maturazione. A decidere quando il lavoratore può usufruire dei giorni di ferie sarà il datore di lavoro, compatibilmente con le proprie esigenze e con quelle del badante. Solitamente il periodo di ferie viene fissato tra giugno e settembre.

La differenza tra colf e badante

Molto spesso questi due termini vengono erroneamente utilizzati come sinonimi. In realtà indicano due figure professionali piuttosto diverse. La badante (o il badante), come abbiamo spiegato in precedenza, si occupa di assistere una persona anziana o malata, più o meno autosufficiente. La colf, invece, supporta tutta la famiglia e si occupa di gestire la casa, curando l’ordine e la pulizia. In alcuni casi, poi, la colf si occupa anche della preparazione dei pasti, degli animali domestici e del giardino.

Dunque, nonostante ci sia in realtà una differenza sostanziale tra le due figure professionali, per via delle non poche analogie che le caratterizzano sono facilmente confondibili: entrambe possono essere conviventi e si occupano della gestione della casa, ad esempio facendo le pulizie, la spesa e preparando i pasti. Ciò che davvero le differenzia è il fatto che chi lavora come badante deve assistere fisicamente e psicologicamente una persona malata, mentre chi lavora come colf no.

Come VIDAS può formare e supportare i/le badanti

Assistere una persona malata in casa non è un lavoro facile. Per questo motivo l’assistenza domiciliare offerta dalle équipe multidisciplinari VIDAS prevede una formazione pratica e un servizio di supporto psicologico al caregiver e ai suoi familiari.

Come formare i/le badanti

Per prendersi cura di una persona malata in casa non è indispensabile una figura che possegga competenze specifiche. Allo stesso tempo, però, essendo un lavoro che richiede un importante impegno fisico e psicologico, gli assistenti familiari possono usufruire del supporto fornito da VIDAS attraverso l’assistenza domiciliare. Le équipe multidisciplinari VIDAS, infatti, si occupano anche della formazione e dell’assistenza ai caregiver, fornendo loro gli strumenti e le competenze necessarie per prendersi cura della persona malata: dalle piccole manovre di assistenza fino alla somministrazione di un farmaco, pur non potendosi mai sostituire completamente al lavoro degli operatori sociosanitari.

Come supportare i/le badanti

Oltre a formare i/le badanti laddove necessario, i nostri operatori offrono anche un’importante attività di supporto psico-fisico. Sono davvero tante le figure professionali esperte in cure palliative a cui i caregiver possono chiedere supporto: medici, infermieri, operatori sociosanitari, assistenti sociali, psicologi, fisioterapisti, logopedisti ed educatori. Anche il lavoro dei volontari è importante: non solo per il sostegno nella relazione tra il caregiver e il malato, ma anche come punto di riferimentoper i familiari, nell’ambito relazionale e nella gestione delle pratiche quotidiane.

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