Le esperienze di perdita, siano esse di lutto reale o simbolico vissute da bambini e ragazzi – malattia, morte, separazione, distacco o anche soltanto cambiamento, un’altra scuola, un’altra città, un’altra casa –generano, spesso, negli adulti che si trovano accanto a loro, genitori, insegnanti, educatori, preoccupazione e disorientamento. Sono il frutto, crediamo, da professioniste negli ambiti dell’educazione e salute, di un tabù sociale e culturale intorno alla morte, la malattia, il dolore, la sofferenza e la fragilità in generale.
Apprezziamo perciò l’opportunità di intervenire, come VIDAS, nei processi di crescita e maturazione che accompagnano le perdite, come educatrici, pedagogiste e psicologhe, grazie al mandato che l’organizzazione si è data nella sensibilizzazione sugli aspetti etici del fine vita e educazione alla consapevolezza della propria finitudine. Abbiamo messo a punto due percorsi, l’uno di pedagogia della finitudine e l’altro di sostegno al lutto, per le scuole del territorio che, in parte, verranno realizzati già nell’anno scolastico 2023/24. L’obiettivo è di concorrere, insieme a docenti e genitori, alla costruzione di una comunità educante in grado di sostenere gli studenti nell’affrontare le perdite come opportunità evolutiva.
I percorsi prevedono la copresenza di pedagogista e psicologo e sono pensati con il desiderio di sostenere l’attivazione delle risorse che ognuno di noi possiede, evitando ogni approccio patologizzante. Nel caso della pedagogia della finitudine, il percorso è rivolto a un gruppo classe non colpito da perdite recenti e significative e, attraverso il dialogo maieutico, il linguaggio simbolico e la creazione di materiali artistico-espressivi e narrativi, ha lo scopo di creare uno spazio di condivisione e riflessione tra adulti e minori sui temi della finitudine e della morte e promuovere le risorse di resilienza necessarie ad affrontare le inevitabili perdite che si incontreranno nel futuro.
Nel caso del supporto all’elaborazione del lutto, viceversa, i destinatari sono classi che stiano vivendo casi di malattia o debbano attraversare il lutto per la perdita di un insegnante e di un compagno. Oltre che incontri di gruppo, questo percorso prevede interventi individuali. Le due modalità hanno come scopo di creare uno spazio di condivisione del vissuto di perdita in cui poter beneficiare dei fattori terapeutici del gruppo, promuovere le risorse di resilienza e sostenere la rielaborazione con interventi precoci soprattutto nel caso di morti traumatiche.
Questo articolo è stato tratto dal Notiziario VIDAS.
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