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18.10.2024  |  Cultura

L’educazione alla perdita

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Sabia e suo fratello minore Paolo nel loro luogo del cuore: la Val Maira

Preparsi alla morte di chi amiamo è possibile

Sabia ha 22 anni e una grandissima passione per la vita. La condivide con i suoi genitori, i suoi 4 fratelli, due cani e gli innumerevoli bambini a cui fa da animatrice al centro estivo.

Così giovane, ha già dovuto confrontarsi con una perdita molto dura: suo fratello Paolo, appena sedicenne, muore due anni dopo la diagnosi di un brutto tumore.

Quando Sabia e la sua famiglia scoprono che il tempo rimasto con Paolo era così poco, decidono passare il più possibile questo tempo accanto a lui, per trascorrere momenti di gioia, di compagnia e di allegria e soprattutto per creare tantissimi ricordi che li avrebbero nutriti quando Paolo non ci sarebbe stato più.

“C’era proprio la sensazione che il tempo che ci rimaneva insieme a lui fosse troppo importante per sprecarne anche solo 1 ora o 2 ore.”

Nella prima puntata de “L’unica cosa certa”, il podcast di Chora Media in collaborazione con VIDAS, parliamo di come prepararsi non solo alla perdita con la P maiuscola, quindi alla morte, ma anche a tutte le piccole e grandi separazioni che viviamo durante la nostra esistenza.

Educazione alla perdita: un processo quotidiano

Educare alla perdita non significa solamente preparare i bambini a gestire un lutto familiare, ma anche insegnare loro fin da piccoli che la vita è costellata di separazioni e cambiamenti.

La perdita, infatti, non riguarda solo la morte, ma si manifesta in tante piccole forme nella quotidianità: cambiare casa, terminare un ciclo scolastico, perdere un animale domestico o dover rinunciare a un’attività per motivi di salute.

Tutti questi momenti, pur nella loro ordinarietà, rappresentano occasioni per imparare a lasciar andare qualcosa o qualcuno e a trovare risorse per adattarsi a una nuova realtà. Preparare i più giovani a riconoscere e accettare queste piccole perdite può aiutare a sviluppare una maggiore capacità di resilienza, rendendoli più attrezzati a fronteggiare le esperienze dolorose della vita adulta.

La perdita come parte del ciclo naturale della vita

Nel percorso di educazione alla perdita è essenziale comprendere e far comprendere che la finitudine è un elemento naturale dell’esistenza.

La natura stessa ci mostra che ogni cosa è soggetta a trasformazione: le stagioni si susseguono, le foglie cadono, e nuovi germogli nascono. Insegnare a bambini e ragazzi a vivere il presente con consapevolezza e a custodire i momenti preziosi permette di riempire di significato ogni istante. Così, quando arriverà il momento di affrontare una perdita importante, avranno già sperimentato cosa significhi lasciar andare e portare nel cuore i ricordi e il buono che la vita ha offerto.

Come ci insegna la storia di Sabia, Paolo e della loro famiglia: vivere il tempo con intensità e qualità consente di fare scorta di vita, superando le sfide che la perdita comporta.

Supporto al lutto

Perdere una persona cara è un’esperienza che mette a dura prova il cuore e la mente. Per questo, dal 1982tra i nostri servizi c’è anche quello che ci vede impegnati al fianco di chi affronta il difficile percorso dell’elaborazione di un lutto.

Offriamo supporto empatico e professionale e accompagniamo nelle diverse fasi che seguono la morte di una persona cara, con servizi miratiinterventi personalizzati e la promessa di esserci sempre.

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