Il 2019 è stato un anno molto impegnativo per le nostre sette équipe multidisciplinari che hanno fornito oltre 100.000 giornate di assistenza ad adulti e bambini con malattie inguaribili, e alle loro famiglie. Sono tante le figure professionali che compongono le nostre équipe: dal medico palliativista al volontario, dall’infermiere all’assistente sociale, dallo psicologo al fisioterapista, sono tutte persone che dedicano impegno e tanta dedizione verso chi soffre e hanno alle spalle una grande motivazione, a volte una promessa che si vuole mantenere giorno dopo giorno.
Oggi raccontiamo la promessa di Agnese, medico VIDAS, con questa lettera scritta per i suoi colleghi, la sua squadra, e oggi condivisa con tutti noi.
“Mi sento oggi di condividere con voi poche righe, perché mai come in questi giorni ho avuto bisogno della squadra e voi ci siete sempre stati, chi con un sorriso, chi con una battuta, chi con l’ascolto.
Sono state settimane particolarmente intense, di fatica reale che percepisci sia fisicamente con le gambe che fanno male per la stanchezza e gli occhi che si chiudono da soli, sia mentalmente quando senti il telefono squillare pur non essendo vero e cominci a fare pensieri. Pensieri che non vorresti ma vengono. Ti domandi se questo è il lavoro che avevi immaginato e se è la vita che avresti voluto per te. Forse avrei potuto continuare la carriera universitaria, forse avrei potuto fare ottime marmellate di fichi di fronte al mio mare. Poi arrivate voi, che incontrate le mie stesse fatiche e continuate a sorridere. Le vostre parole, i vostri gesti mi hanno fatto ricordare perché sono qui.
Mi avete ricordato la promessa che ho fatto a 16 anni: che non avrei più visto una persona morire tra urla agghiaccianti e disperazione, con una famiglia inerme e impotente che prega solo che sopraggiunga la morte come unica liberazione dalla sofferenza. Io non sono mai riuscita a vedere la sofferenza come naturale o dovuta. I sogni di una ragazzina sono diventati degli obiettivi da perseguire. Oggi sono qui, sto cercando di mantenere quella promessa. È difficile, non sempre quello che seminiamo raccogliamo, ma il contadino lo sa bene che nonostante la sua dedizione e cura non tutti i raccolti saranno uguali.
È solo un grazie per tutte le volte che è troppo difficile ma voi ci siete.
Agnese”
Ogni anno che inizia porta con sé nuove promesse, la nostra rimane quella di garantire la dignità dei malati fino all’ultimo istante, donando cure qualificate e sollievo a chi soffre e sostegno alle famiglie affinché abbiano tutti gli strumenti per restare accanto ai propri cari con serenità.
Sostienici ora per continuare a mantenere questa promessa