Se rivolgo lo sguardo all’indietro, e guardo il nastro degli anni ‘di onorato servizio’ srotolarsi dal 1989 a oggi, mi prende quasi una vertigine.
Appena entrato in VIDAS, da segretario generale, eravamo in sette, gli uffici in un appartamento affittato grazie alla prima
grande donazione. Ho visto crescere quest’Associazione, nata dalla ribellione di fronte all’ingiustizia di lasciare prive di cura e di umanità persone fiaccate dalla sofferenza, vissute come pesi inutili – ‘vuoti a perdere’, recitava una delle prime campagne di denuncia, all’inizio degli anni Novanta. È stato un lungo cammino ben condotto quello che ha reso VIDAS un’istituzione solida, amata, nel cuore di migliaia di milanesi, e ricca di relazioni, sostenitori, amici, portatori di interesse.
Oggi l’incalzare di tanti progetti costringe a riportare lo sguardo in avanti, verso un futuro che promette di essere altrettanto intenso e fruttifero. Per me è il tempo di cedere il passo, e seguire da vicino, di passare la consegna a un professionista che ha gestito rganizzazioni complesse, in Italia e all’estero.
A nome di tutta VIDAS do il benvenuto ad Antonio Benedetti e auguro anche a lui, se lo vorrà, di restare il più a lungo possibile – persino per i prossimi 33 anni.