A quattro anni dall’approvazione della legge 219/2017 sul Biotestamento, vorremmo raccontare attraverso le parole di chi ha redatto le disposizioni anticipate di trattamento, l’importanza di questa scelta.
Abbiamo incontrato Giuseppe e Fiorenza quando si sono rivolti allo sportello di VIDAS per un confronto sulle scelte che riguardano il testamento biologico.
Questa è la loro testimonianza.
“Sono un uomo appagato, sposato da quasi 50 anni. Ho 3 figli e 4 nipoti più altri 2 in arrivo, una vita piena, vivace, tante cose da fare, un continuo frullare.
Io e mia moglie ci interroghiamo da sempre sul senso della vita e della morte. Scrivere le DAT è l’atto che ci permette di seguire questi nostri pensieri e decidere oggi, che siamo in salute e consapevolezza, quali trattamenti accettare o rifiutare nel caso in cui non potessimo più esprimere le nostre volontà.
Nel confronto con la dottoressa degl’Innocenti e il dottor Borrelli, ho avuto chiarimenti sui vari trattamenti sanitari in modo da poter effettuare una scelta più consapevole. È stata un’ora molto utile nella quale ho potuto definire il mio concetto di dignità stabilendo nel caso di un’eventuale malattia quali cure considero sproporzionate.
Redigere le DAT insieme a mia moglie ci ha dato la possibilità di condividere ciò che l’altro desidera e vuole. Ci siamo presi uno spazio per fare chiarezza e questo ci ha arricchito.
Come coppia e come famiglia.”
Per saperne di più sul Biotestamento e sul servizio di consulenza gratuito attivato da VIDAS, visita la pagina dedicata.