“Mia madre è stata malata di Alzheimer per lunghissimi anni, poi improvvisamente ha smesso di deglutire, non ingeriva né cibo né acqua e poco dopo è entrata in coma. Io e mia sorella ci siamo ritrovati a decidere in pochissimo tempo se sottoporla a un trattamento di alimentazione forzata o meno,” così parla Ubaldo, che ai tempi aveva deciso di rifiutare la terapia. Il ricordo di quelle ore di dolore però non se ne è mai andato e lo ha spinto a prendere una decisione importante per il suo futuro: “Ho fatto biotestamento perché non vorrei mai lasciare mia figlia nella stessa condizione”. Ubaldo ha voluto informarsi di più sul biotestamento e scaricato la guida di VIDAS per la stesura delle proprie DAT.
Le Disposizioni Anticipate di Trattamento, più comunemente note con l’acronimo DAT, sono sancite dalla legge 219/2017 e consentono di esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari, nonché il consenso o il rifiuto rispetto ad accertamenti diagnostici, scelte terapeutiche e singoli trattamenti sanitari. Questo viene fatto in previsione di un’eventuale futura incapacità ad autodeterminarsi: un incidente o l’improvviso aggravarsi di una malattia, infatti, possono impedire di manifestare le proprie volontà su quali trattamenti sanitari accettare e quali no.
Nonostante la legge sulle DAT sia in vigore da oltre quattro anni, di testamento biologico si parla ancora poco e in modo impreciso, confondendolo spesso con l’eutanasia, che invece è l’atto di procurare intenzionalmente e nel suo interesse la morte di una persona che ne faccia esplicita richiesta.
In Italia meno dell’1% della popolazione ha redatto le DAT e solo il 19% dichiara di conoscere bene la legge che le regola e le procedure per depositarle correttamente.
Dall’esigenza di fare chiarezza e favorire una corretta informazione sull’argomento, lo scorso ottobre VIDAS ha lanciato una campagna di sensibilizzazione sul biotestamento con il patrocinio di Pubblicità Progresso e testimonial d’eccezione.
Gli spot sui diversi canali, tv, radio, stampa e digitale sono stati fruiti da più di 20 milioni di utenti. Circa 6.000 persone hanno voluto approfondire l’argomento scaricando la guida sintetica presente sul sito di VIDAS oltre cento persone in quattro mesi hanno preso appuntamento presso lo sportello di VIDAS sul biotestamento.
Tra i servizi gratuiti rivolti ai cittadini che desiderano sapere di più sul testamento biologico, lo sportello di VIDAS, che offre la consulenza di un medico palliativista e di uno psicologo nella stesura delle DAT, è stato particolarmente apprezzato. “Il confronto con Maura – dottoressa – e Sergio – psicologo – è stato fondamentale,” racconta Rosa, una testatrice, in merito alla consulenza che ha richiesto allo sportello. “Sei davanti a un foglio bianco e alla tua ignoranza, piuttosto impotente. Hai bisogno di qualcuno che ti spieghi tutto passo passo.”
Anche Abigail sentiva la necessità di qualcuno le chiarisse bene quali terapie rappresentano già una forma di accanimento terapeutico e quali no. “È stato illuminante. Ho avuto la consapevolezza di aver fatto qualcosa di giusto: non posso lasciare una scelta come questa nelle mani delle persone che amo, sollevarle dall’onere di una decisione, su cui avrebbero sempre il dubbio di non aver rispettato i miei desideri, è l’atto più grande del mio amore per loro.”
A conferma del fatto che si sta abbassando l’età di chi fa biotestamento (che in oltre il 60% dei casi è donna), Abigail ha solo 32 anni. “Sono giovane e in salute, ma perché non dovrei pensare alla mia morte? L’unica certezza è che la nostra vita finirà. E, dopo aver scritto le mie DAT, mi sono sentita così libera”.
Lo Sportello Biotestamento è attivo presso la sede di VIDAS in via Ojetti 66 a Milano oppure online. Chiunque desideri avere informazioni o fissare un appuntamento può scrivere all’indirizzo biotestamento@vidas.it o telefonare al numero 02 725 111. Sul sito vidas.it è anche disponibile il modulo DAT redatto dal Comitato scientifico dell’associazione.