È terminato l’ultimo folto corso volontari e stanno iniziando il periodo di tirocinio. C’è chi non dorme la notte del primo turno, c’è chi arriva con mezz’ora di anticipo, chi vorrebbe un bicchiere di vino… insomma la paura è tanta. Ricorderò sempre la prima stanza alla quale ho bussato… e il mio primo paziente avrà sempre un posto speciale nel mio cuore così come ci racconta Caterina, una delle splendide donne che entra a far parte della grande squadra dei volontari Vidas.
Reduce dalla mia prima esperienza di ieri pomeriggio… sento il bisogno di darvi un cenno su come è andata e ringraziarvi davvero tutte per la fiducia e lo stimolo che mi avete regalato e che mi ha consentito di trascorrere un pomeriggio STREPITOSO!
Le “tre grazie” (come vi chiamo nel mio cuore) hanno lavorato per mesi per infondere conoscenza e fiducia.
La mia tutor mi ha fatto sentire a mio agio e parte integrante di un gruppo ed è riuscita a trovare, per la mia prima esperienza, una paziente DELIZIOSA, la signora Luisa, così grintosa e così somigliante alla mia cara nonnina, mancata molto tempo fa, da farmi perdere la nozione del tempo che passava e da farmi rammaricare per la fine del turno!
La sensazione di sospensione temporale e di leggerezza di animo che ne ho ricavato è stata tale che, malgrado il mio forte mal di schiena che nei giorni scorsi mi aveva completamente bloccato, ho cercato di dare una mano con la sistemazione delle cose per la cena senza sentire nessun dolore (effetti taumaturgici?).
Lo so che non sarà sempre così… me lo avete detto tutte e la mia anima razionale ne è ben consapevole… ma in questo momento sono felice di sentire la piacevole sensazione di vicinanza ad un altro essere umano (non noto eppure così vicino) anche se questo significherà soffrire quando la signora Luisa non ci sarà più (so che è assolutamente vietato… ma penso che la deroga per la prima paziente si possa fare!).
Grazie, quindi, per il mio battesimo ed alla prossima volta senza più paura ma con tanto entusiasmo.