Un’intuizione, diventata realtà, quella di Casa Vidas, che in questi giorni compie 15 anni. Così come lo è stata la scelta di Giovanni di diventare uno dei tanti volontari dell’hospice.
“Le scelte importanti della vita nascono spesso da una felice intuizione. Essere diventato volontario Vidas è stata per me una bellissima intuizione, che mi ha spalancato orizzonti.
Mi sono trovato infatti a confrontarmi con un mondo e uno spazio che ho sentito subito “miei”: spazio di attenzione, accoglienza, cura, tenerezza, creato e accudito da tanti uomini e donne, nel quale ritagliare la mia piccola presenza. “
Casa Vidas è per Giovanni luogo di incontro, e in ogni incontro ritrova il senso della sua scelta.
“Essere ed esserci in questo spazio, coltivare rapporti e momenti di possibilità, aprirsi ai rapporti che ci vengono offerti e ai volti che incontriamo, trovare la grammatica per vivere ogni singolo istante, superare le frontiere dell’individualismo, e questo fino all’ultimo momento della vita, può essere ricco di senso e rasserenante. Per me certamente lo è.
Fare gruppo nel tempo che ci è dato di condividere è un’esperienza fondamentale, che si rinnova a ogni turno: è il tempo dell’attesa, del silenzio, dello scambio, della pazienza, il tempo in cui si riceve, in cui si gioisce della diversità dell’altro, il tempo della gratitudine per aver percorso una tappa, magari brevissima ma sempre intima e delicata, con chi ha incrociato il nostro cammino.”
L’incontro con Manuel.
“Sono tantissimi i ricordi che come volontario VIDAS mi porto nel cuore.
Penso a Manuel: la porta della sua stanza era sempre aperta. Aperta all’accoglienza, all’ascolto, a ogni minuto che la vita gli donava, alla gioia per le piccole cose che possono rendere una giornata più leggera. Cercavamo così di organizzare un pranzo diverso dal solito con qualche specialità di cui era goloso, chiacchieravamo del più e del meno, salivamo in terrazzo per la sigaretta nonostante il freddo dell’inverno, oppure semplicemente stavamo insieme in silenzio.”