“Dopo tanti anni di convivenza la nostra prospettiva era un po’ diversa rispetto a quella di una coppia che deve mettere su casa. Non avevamo nemmeno pensato a una lista nozze fino a quando non ci è stata chiesta dagli invitati. Allora abbiamo pensato di farla e di renderla solidale”. Così Laura spiega come è arrivata ad aprire un’iniziativa di Personal fundraising sul nostro sito.
Quello che invece ha spinto Laura e suo marito Luigi a scegliere proprio VIDAS tra tante associazioni meritevoli è il ricordo di Zia Linduccia. “Era una zia di mio padre a cui eravamo tutti molto legati, per noi è stata un’altra nonna. Nel 2011, a 94 anni, si ammalò per un tumore e dopo un periodo di ricovero in ospedale ci dissero che doveva essere dimessa ma che non poteva tornare a casa perché aveva bisogno di assistenza professionale continua. Fu lo stesso ospedale a darci il nominativo della vostra associazione e così riuscimmo a farla ricoverare in Casa Vidas, un ambiente davvero molto bello e accogliente.”
Linduccia ha trascorso in hospice gli ultimi 15 giorni della sua vita, un periodo delicatissimo, ma “grazie all’assistenza che ci è stata data da VIDAS – non solo sanitaria ma anche umana – siamo riusciti ad attraversare quei momenti terribili”.
Da quel momento Laura ha sempre cercato di sostenere VIDAS, con il 5×1000 e con donazioni periodiche, ma in occasione del suo matrimonio ha voluto fare di più. “Quando ho proposto a mio marito questa idea, l’ha subito accolta con grandissimo entusiasmo. Abbiamo pensato entrambi che poteva essere una bella occasione per condividere con gli amici più cari e le persone che ci vogliono bene un progetto diverso.”
“A noi interessava aprire una raccolta fondi per VIDAS, il progetto di destinazione era secondario,” dice Laura. “Saremmo stati felici di destinare i fondi della raccolta anche a Casa Sollievo Bimbi o per l’acquisto di un pulmino, ma visto che mia zia era stata ricoverata in Casa Vidas abbiamo optato per quel progetto. Era quello più ancorato alla nostra storia personale e inoltre sembrava che ci fosse una necessità oggettiva di ristrutturare. Mi ricordo di quando l’hospice era in condizioni perfette, nuovo e molto efficiente da ogni punto di vista, ma era più di 10 anni fa.”
Grazie al contributo degli invitati al matrimonio di Laura e Luigi, l’obiettivo inizialmente fissato di 2.000€ è stato non solo raggiunto ma addirittura duplicato. “La voce si è sparsa autonomamente. Anche chi non era stato invitato al matrimonio ma sapeva che ci saremmo sposati e voleva augurarci del bene ha pensato di fare una piccola donazione. Oltre a farci enormemente piacere come gesto, siamo stati contenti anche di far conoscere VIDAS a più persone, perché nonostante sia un’associazione grande e radicata sul territorio, nel dominio pubblico è meno conosciuta”.
“Questa esperienza ci ha lasciato molto. Ci ha accompagnato in un momento importante ricordandoci, da un lato, le persone che non hanno potuto essere presenti e, dall’altro, il fatto che nella vita si riceve tanto e che viene il momento di ricambiare”.
“Spesso pensiamo che gli ultimi giorni siano pieni di una sofferenza un po’ inutile, io invece credo non vadano sprecati. È un momento in cui si capisce che anche se il corpo non può più essere guarito, resta comunque l’aspetto psicologico dei sentimenti del cuore. Il corpo muore ma il cuore no, il cuore si può sempre guarire.”
Quando abbiamo chiesto a Laura se avesse consigliato ad un’altra coppia di fare altrettanto, non ha avuto dubbi. “Capisco le coppie giovani che si sposano e giustamente pensano a sistemare una casa nuova, ma se questo non è necessario, oppure se non è il progetto principale, consiglio vivamente questa iniziativa perché unisce molto la coppia e le persone intorno a loro. Per noi è stato davvero toccante sentire l’affetto degli amici attraverso questa iniziativa, perché tutti quelli che hanno partecipato l’hanno fatto con grande generosità, con grande entusiasmo e con sentimento. Si è creato un legame ancora più forte tra le persone che ci vogliono bene”.
“Mi auguro che anche altre coppie possano vivere la bellezza di questo momento, perché gli oggetti possono cadere a terra e si possono rompere, ma questa esperienza non si romperà.”