“Mi chiamo Bruno, ho 76 anni, due figli e cinque nipoti.”
Negli ultimi due mesi, a causa di una patologia ereditaria al fegato, il signor Bruno è stato assistito a casa sua da una microéquipe di VIDAS, composta dal medico palliativista Monica Fioravanti e dall’infermiera Donatella Pozzi.
Da subito si è creato un legame di fiducia e intesa: “Sono perfette, capaci nel loro lavoro e sensibili, piene di umanità. Scherziamo e ridiamo quando sono qui con me: in pratica, sono diventate persone di famiglia,” dice Bruno sorridendo. “VIDAS si occupa di tutto ciò che mi serve: mi hanno fatto avere una carrozzina, il deambulatore, mi portano i farmaci, vengono anche a farmi il drenaggio, così non devo andare in ospedale. Meglio di così non potevo capitare!”.
Gli fa eco Ambra, sua moglie e sempre al suo fianco: “VIDAS è un grande aiuto. Sono presenti e disponibili 24 ore su 24 ore. Senza di loro cambierebbe tutto.
Da sempre, per VIDAS la casa è il luogo privilegiato dell’assistenza di cure palliative, perché garantisce al paziente di continuare a vivere tra i propri ricordi senza che venga privato delle cure continuative e professionali offerte dalle nostre équipe.
Anche con l’ampliamento dei servizi offerti da VIDAS – come degenza e Day Hospice – l’assistenza domiciliare resta il cuore pulsante del nostro modello di intervento, ricoprendo l’83% dell’attività complessiva (dati 2021). Quello che VIDAS offre è un servizio completo, che assicura anche la fornitura di ausili e i presidi necessari a ricreare la protezione dell’ospedale all’interno delle mura domestiche.
Per VIDAS il malato è sempre al centro della cura e viene assistito insieme alla famiglia, prestando attenzione a tutti i suoi bisogni fisici, sociali e psicologici, offrendo anche un servizio di sostegno al lutto a chi ha perso una persona cara.
Ogni malato ha diritto ad essere curato gratuitamente e nel rispetto della sua provenienza geografica, identità culturale e religiosa.