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04.08.2015  |  Cultura

Momenti di trascurabile (in)felicità

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La vita è fatta di avvenimenti fondamentali: la nascita, i primi passi, le prime parole, il primo giorno di scuola e via via fino al primo amore, la nascita di un figlio e poi di un nipote e così via. Ma la vita è fatta anche di piccoli momenti. Momenti di trascurabile (in)felicità. Su questo Francesco Piccolo, Premio Strega 2014, ha concentrato 2 libri, l’ultimo dei quali da poco in libreria.

 

È dedicato ai piccoli felici eventi quotidiani il primo “Momenti di trascurabile felicità, edito nel 2010, definito nel retro di copertina “perfido e irresistibile catalogo dell’allegria di vivere”. E tale è: attraverso racconti lunghi due righe o due pagine, Piccolo ci introduce tra le sue manie, le soddisfazioni del quotidiano, le piccole gioie di ogni giorno. Un esempio?

Gli sms dopo le undici di sera che dicono “dove sei?”, che significano molto di più di quello che dicono.

Ma anche cose molto più terra-terra, tipo:

Bere direttamente dalla bottiglia perché l’acqua sta finendo, e se qualcuno mi guarda schifato, dire: “ma stava finendo!”

Non potremmo però gioire se la vita non fosse fatta anche di imprevisti, disguidi, insomma Momenti di trascurabile infelicità”. In un gradito ritorno dopo 5 anni dal primo zibaldone e a corollario dello stesso, arrivano questi piccoli lampi di amarezza, di cui si può ridere a posteriori. Come quello che mi ha spinto ad regalare il libro a mio marito perché l’ho un po’ riconosciuto in questa “fotografia”:

Quando mi dicono: potevi vestire meglio. E io mi ero già vestito meglio.

O quello che invece rispecchia di più me e la mia memoria carente:

Quando mi viene un’idea che mi sembra buonissima, talmente buona che mi fido, non me la posso dimenticare. Poi dopo un po’, svanisce, non me la ricordo più. L’unica cosa che mi ricordo è che era una buona idea, ma non so più nemmeno a proposito di cosa.

Alcune le condividiamo, sembrano proprio scritte per noi; altre meno, magari ci spingono a considerare un pazzo chi le ha messe nero su bianco. Il bello è proprio questo: ci fanno riflettere e pensare alle nostre. E allora io vi lascio con un mio momento di felicità e uno di infelicità, se vorrete imitarmi vi invito a scrivermi i vostri!

Leggere sul letto con la finestra aperta mentre fuori piove, respirare il profumo della pioggia e sentire il rumore delle gocce e magari quando c’è vento sentirne anche qualcuna sulla pelle.

Quando è estate, hai messo dei sandali aperti e sulla metro qualcuno ti schiaccia il mignolino del piede, provocandoti una fitta di dolore che dura pochi secondi ma è intensissimo.

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