La musicoterapia è un approccio terapeutico che sia adatta perfettamente alle necessità comunicative dei malati inguaribili, perché permette loro di trovare una modalità alternativa di espressione dei propri sentimenti, più emotiva che verbale, nella consapevolezza che a volte le parole sono superflue mentre altre volte hanno bisogno di tempo per emergere.
Ecco perché anche in Casa VIDAS abbiamo utilizzato alcuni strumenti musicali per fare compagnia ai nostri pazienti malati inguaribili e abbiamo riscontrato tanti altri benefici della musica nell’ambito del percorso in cure palliative.
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La musicoterapia è l’utilizzo della musica e degli strumenti musicali per scopi terapeutici, finalizzati a facilitare la comunicazione, la relazione e l’espressione dei pensieri al fine di soddisfare le proprie esigenze fisiche, mentali e cognitive. Aiuta l’individuo a sviluppare le proprie funzioni potenziali e/o residue al fine di realizzare l’integrazione intra- e interpersonale per migliorare la qualità della vita e aprire un canale di comunicazione di livello regressivo e di natura squisitamente sonora.
Nel biennio 2017-2019 abbiamo sperimentato, all’interno di Casa VIDAS, l’esperienza di assistenza in hospice mediata dal suono dell’arpa, che ci ha confermato quanto l’intervento dell’arpaterapeuta sia stato significativo nel processo di acquisizione di consapevolezza della terminalità.
Infatti, da maggio 2017 al lavoro di équipe è stato affiancato quello del musicoterapeuta. In particolare, abbiamo scelto di coinvolgere due professioniste con competenze musicali diverse (arpa e pianoforte) e con una preparazione specifica in musicoterapia, che hanno garantito due presenze settimanali in copresenza della durata di circa tre ore l’una. Se la musica infatti è uno strumento che permette di vivere nel qui e ora, la presenza di professionisti esperti in materia ha aiutato i presenti (siano essi pazienti, familiari, operatori o volontari) a sentirsi ascoltati, accolti, accompagnati e perfino rallegrati, seppure nel breve periodo.
Il suono dell’arpa è capace di agire sull’individuo favorendo, su un piano non immediatamente fisico, il raggiungimento di un equilibrio armonico, che è da considerarsi la prima condizione per una salute fisica, mentale e spirituale. Non a caso l’arpa è uno dei simboli classici del viaggio mistico verso l’altro mondo: basti pensare che nell’antichità l’ultimo canto che i musici e i poeti intonavano sul punto di morte veniva accompagnato con un’arpa e si chiamava il “canto del cigno”.
Ecco perché l’arpa è uno strumento adeguato a riconciliare i pazienti affetti da malattie inguaribili con la vita e l’ineluttabilità della morte: Schneider faceva notare come l’arpa potesse essere assimilata a una imbarcazione, rafforzandone il significato di veicolo per cui attraverso essa è reso possibile il passaggio da un luogo all’altro.
Inoltre, attraverso la musica in hospice si è per alcuni pazienti al riaffiorare di numerosi ricordi spesso trasformatisi in racconti o in storie narrate da consegnare come eredità ai propri cari. La musica si è rivelata, infine, strumento prezioso per tessere legami tra persone sotto diversi aspetti (corpo-mente-anima), lasciando un segno indelebile in tutte le persone coinvolte (pazienti, familiari, operatori, volontari).
L’arpa, per quanto sia uno strumento ancora poco utilizzato in hospice, si è rivelato in molti casi capace di destare maggiore curiosità e attenzione da parte sia dei pazienti sia dei familiari rispetto al tradizionale pianoforte. Inoltre, le corde dell’arpa, fatte vibrare diversamente a seconda dei pazienti in ascolto, producono una melodia che permette sempre di instaurare relazioni profonde capaci di arricchire entrambi: il paziente e il terapeuta.
Le testimonianze raccolte dai nostri pazienti finora ci fanno pensare che la proposta della musicoterapia in hospice sia da sostenere e da implementare, in quanto strumento che favorisce la relazione e la comunicazione tra i pazienti e il loro curanti da un lato, e i loro famigliari dall’altro. Per questo speriamo di poter presto riaprire le port e dell’hospice anche a queste attività, al momento sospese a causa dell’emergenza Coronavirus.
La musicoterapia è solo una delle attività ricreative e culturali proposte ai nostri pazienti ospiti di Casa VIDAS. All’interno degli spazi della struttura sono proposte settimanalmente diverse altre esperienze di arricchimento personale ed emotivo, secondo l’approccio della terapia occupazionale, che promuove il benessere e la salute della persona attraverso la sua partecipazione ad attività della vita quotidiana. Anche la pet therapy rientra nell’ambito di queste attività diversionali, che hanno lo scopo di mettere al centro dell’attenzione il paziente come persona, prima che come malato. Tutte esperienze che ben si conciliano con le esigenze di chi affronta un percorso di cure palliative.