Difficilmente la lucidità è accompagnata da tanta dolcezza quanta ce n’è nella voce, nelle parole, nello sguardo di Mariarita, mamma di Alice, prematuramente scomparsa a ottobre 2019. Una storia di malattia che in meno di dieci mesi si è conclusa con un ricovero in Casa Vidas di soli 14 giorni. “Pochi, eppure le hanno permesso di vivere e recuperare serenità. Io ho potuto starle vicino giorno e notte, quindi il mio cuore è rimasto in quella camera”.
Alice viveva a Milano e capitava di passare nel quartiere Bonola, dove ha sede VIDAS, di cui aveva, con la madre, “magnificato l’opera. Vi ho conosciuto, così, una decina di anni fa, e il destino ha voluto che toccassi con mano il sostegno e la presenza per il paziente e i familiari. Straordinaria è stata la capacità di creare una parentesi di vita del tutto separata dalla consapevolezza che quella fosse l’ultima occasione di stare insieme.”
La scorsa primavera, quando è stato fatto l’appello per la ristrutturazione di Casa Vidas, Mariarita ha deciso di donare proprio per quella stanza.
“Il mio scopo, a questo punto, è fare tutto quello che mi è possibile in rapporto alla mia capacità. Non solo per dimostrare la mia riconoscenza, ma anche per contribuire perché altri possano godere della stessa vicinanza, dello stesso conforto, dello stesso aiuto. Se non è possibile trasformare le condizioni fisiche si può alleviare il dolore spirituale e l’angoscia psicologica. E voi lo fate, in modo encomiabile, trasformando anche gli ultimi istanti di vita in una serena accettazione della propria situazione. Lenire questo dolore che trafigge la mente, l’anima e la carne è l’aspetto più prezioso della vostra opera”.