Questa mattina, nonostante il caldo che si fa sentire sin dalle prime ore del mattino, ho preso la mia amata bicicletta e mi sono avviato verso Casa Vidas per iniziare la mia giornata lavorativa. Per arrivarci devo attraversare una buona fetta di città perché abito nella zona di Milano chiamata Città Studi e l’Hospice Casa Vidas è in zona Gallaratese. Non sono poi così tanti i chilometri, ma la strada da percorrere è la circonvallazione esterna e vi assicuro che non è tra le più “vivibili” di Milano.
Ero quindi già pronto al traffico mattutino di un grande centro urbano (gincane, schivare auto, furgoni, motorini…) e invece con mio grande piacere trovo le strade libere, poche macchine e più “colleghi” ciclisti. Certo, mi sono detto, con i primi di agosto la città si svuota, ormai le scuole sono chiuse da tempo, gli uffici incominciano adesso e la gente va in vacanza. Proprio in quel momento ho pensato invece che i malati no, non vanno in vacanza, restano a casa.
Ormai è da più di un mese che i miei pazienti che seguo al loro domicilio si informano delle mie ferie, mi chiedono quando ci andrò e per quanto tempo sarò assente. Lo fanno con cordialità per interesse nei miei confronti, ma anche, e lo si vede dai loro sguardi, con preoccupazione di essere abbandonati in un momento tanto delicato.
La paura di perdere i punti di riferimento è tanta e allora cerco sempre di rassicurarli che noi di Vidas ci siamo sempre, tutti i giorni dell’anno, anche adesso che sono arrivate le vacanze estive. Questo vale per il medico, ma anche per l’infermiere, l’OSS, il fisioterapista, l’assistente sociale, lo psicologo, cioè per tutti gli operatori che lavorano per Vidas sia al domicilio sia in Hospice.
Per di più la mia scelta è quella di non fare le ferie in agosto, un mese in cui Milano è più vivibile e mi sembra di essere in vacanza un po’ anch’io… Almeno questa è la sensazione che ho quando non devo fare code interminabili nel traffico o, meglio, trovo subito un parcheggio sotto casa dei pazienti!
Quindi Vidas in estate non solo non chiude anzi lavora tantissimo sia sul territorio sia in Hospice. Questo non vuol dire che non andiamo mai in vacanza, ci mancherebbe, ma c’è sempre un collega disponibile per assistere i tuoi paziente, a cui, è ovvio, restituirai il favore.
Ora vi saluto, magari ci si incrocia da qualche parte in bicicletta!