Oggi a prendere in mano la penna e a raccontarci Vidas dal suo punto di vista è Francesco: un “ragazzone” discreto, dallo sguardo curioso e profondo, dal sorriso rassicurante… È stato con noi per 5 mesi in Casa Vidas, dove ha svolto parte del suo tirocinio – ovvero una tappa fondamentale nonché obbligatoria – per diventare Pet Therapist. Tante le emozioni vissute con noi e tantissimi gli incontri con un po’ tutti gli abitanti dell’hospice: dal personale di back office ai sanitari ai pazienti, naturalmente, ai loro familiari! Ma… lasciamo sia lui a raccontarci!
Buona lettura
Ho deciso di svolgere il mio tirocinio presso Casa Vidas perché tra tutte le attività proposte era quella che più mi incuriosiva e “spaventava” allo stesso tempo.
Ho iniziato la mia attività di tirocinio a fine marzo e da quel momento ogni venerdì mattina ho avuto l’opportunità di entrare a far parte di questa grande famiglia. Fin dalla prima mia giornata trascorsa presso casa Vidas, mi sono reso conto di quanto fosse importante la presenza e la partecipazione degli animali all’interno della struttura.Ricordo con chiarezza che il primo giorno di tirocinio mi sono recato a Casa Vidas un po’ prima dell’ inizio delle attività e mi sono seduto nella sala di aspetto: intorno a me il silenzio regnava. All’improvviso la situazione è completamente cambiata: i protagonisti delle attività, e con loro una ventata improvvisa di allegria, avevano fatto il loro ingresso correndo con entusiasmo all’interno della struttura.
Appena arrivati i cani si fiondano negli uffici a salutare il personale che li accoglie con grande entusiasmo felice del loro arrivo; finito il primo giro di saluti iniziano a “lavorare” e quindi salgono al primo piano del reparto degenza, dove sono accolti dai pazienti in salotto, dai famigliari e dagli operatori.
L’obiettivo dell’attività è quello di portare all’interno della casa svago e allegria ai pazienti.
La prima parte di attività si svolge nel salone principale, dove Toffy, Moka e Puccio si lasciano accarezzare per ore, vengono spazzolati e nutriti con biscotti tenuti da parte dai pazienti durante la colazione.
Nella seconda parte gli amici a quattro zampe si recano nelle stanze di chi invece non può alzarsi: qui gli animali svolgono attività di Comfort dog.
Molto spesso mi è capitato di vedere gli animali sdraiati sui letti dei pazienti a dare bacini e richiedere carezze.
La loro presenza è molto preziosa per i malati: spesso infatti alcuni signori, accarezzando gli animali, hanno iniziato a raccontarmi momenti felici della loro storia e hanno ricordato gli animali che per anni hanno accompagnato dolcemente la loro vita. I ricordi fluivano, nascevano racconti e il tempo volava.
Ovunque, all’interno di Casa Vidas, è possibile vedere testimonianze di quanto gli animali siano amati dagli ospiti: molte, infatti, sono le foto che troviamo nelle stanze dei pazienti che immortalano gli attimi con loro.Durante questa esperienza ho avuto modo di conoscere molte persone e soprattutto di entrare nell’intimo delle loro vite. Ho conosciuto persone eccezionali ognuna con la propria storia e ho avuto modo di studiare da vicino e con attenzione i numerosi benefici che gli animali hanno la capacità di portare nell’uomo e soprattutto alle persone che più ne hanno bisogno.
Vedere un cane che con un solo sguardo ti esprime tutta la felicità del mondo è sicuramente un aiuto prezioso per persone che purtroppo di motivi per sorridere ne hanno davvero pochi.
Spesso mi è capitato di aiutare alcuni dei pazienti di Casa Vidas a realizzare dei cartelloni dove dovevano descrivere, con le loro parole e i loro sentimenti, che cosa significassero per loro Toffy, Moka e Puccio.
Mi ricordo in particolare una signora che, quando le è stato chiesto di descrivere Toffy, mi ha chiesto di scrivere: “Toffy è un cane stupendo. Io aspetto ogni venerdì solo per poterlo accarezzare”.
Un’altra signora, invece, nel descrivere Puccio ha scritto: “ Puccio è talmente un’infinità di cose, che non saprei davvero da dove iniziare”.