Il lascito solidale è uno strumento ancora poco conosciuto e diffuso in Italia ma, secondo una ricerca del Comitato Testamento Solidale, il 74% delle Organizzazioni che come VIDAS ne fanno parte ha confermato durante la pandemia un interesse maggiore dei donatori verso questa opportunità, accelerando la scelta di chi stava già pensando di redigere un testamento solidale. Tra questi anche donatori che hanno optato per un lascito testamentario dopo aver vissuto, in prima persona o in famiglia, l’esperienza del Covid-19.
L’esperienza personale può essere un motore molto forte per decidere di disporre un lascito a VIDAS, a volte anche condivisa tra più familiari come racconta Emanuela in questa sua preziosa testimonianza.
Ho conosciuto VIDAS più di vent’anni fa, quando a un famigliare stretto, a cui ero legatissima, è stato diagnosticato un tumore al cervello. Ero giovane. Era la prima volta nella vita che mi confrontavo con la crudeltà di una diagnosi senza speranza e con le difficoltà della gestione di un malato terminale in casa: emotive, perché ci si sente soli, impotenti e disperati, e pratiche, perché arriva il momento in cui sono necessari ausili e supporti di cui non si dispone.
Fu un’amica a consigliarci VIDAS, che diventò il nostro faro nel buio.
Non ho mai dimenticato la competenza e la perizia, ma soprattutto la dolcezza e la straordinaria umanità, con cui un medico e un infermiere ci accompagnarono in quel viaggio.
Da allora in famiglia abbiamo sempre sostenuto VIDAS e i suoi progetti. Prima lo hanno fatto i miei genitori. Poi, quando anche papà si è ammalato di tumore e se n’è andato, ho raccolto il suo testimone.
L’esperienza di altri amici, che hanno trovato nell’hospice Casa VIDAS cure e conforto nei loro ultimi giorni di vita, è stata per me l’ulteriore prova dell’impegno, dell’abnegazione e della generosa disponibilità con cui tutto il team di VIDAS si prodiga per seguire i malati e per alleviarne le sofferenze.
Così è maturata con grande naturalezza la decisione di disporre un lascito testamentario: una scelta fatta insieme alla mia mamma con il desiderio, che ci accomuna, di garantire terapie, amore, conforto e strutture idonee ad altri ammalati, anche quando noi non ci saremo più. Perché abbiamo sperimentato quanto preziosa sia l’opera di un’Associazione che, per poter continuare e ampliare la sua attività, necessita di mezzi adeguati e quindi dell’aiuto di tutti quelli che credono nel valore della solidarietà.
Il lascito è uno strumento per tutti: ogni contributo è fondamentale, qualunque sia il valore del proprio patrimonio, ed è possibile disporre anche solo di parte dei propri beni. Puoi indicare l’associazione o l’ente non profit come erede o semplice legatario anche redigendo un testamento olografo, che non richiede la presenza di un notaio né di testimoni ma soltanto che venga scritto interamente a mano, data e firma comprese, direttamente dal testatore, in grafia leggibile e senza correzioni. È importante poi sottolineare che nella successione testamentaria i tuoi cari sono sempre tutelati per legge, anche quando disponi un lascito a un’associazione.
Per saperne di più su questo gesto che può fare la differenza per le persone più fragili che riceveranno assistenza sociosanitaria gratuita e sollievo dalla sofferenza puoi visitare il nostro sito dedicato ai lasciti testamentari e scaricare la guida dedicata o contattarci telefonicamente/via mail.
Il 13 settembre, Giornata Internazionale del Lascito Solidale, il Comitato Testamento Solidale organizza alle 11 una diretta sul suo canale YouTube e sulla pagina Facebook dal titolo “Solidarietà. L’anticorpo con l’indifferenza”: verrà presentata la seconda edizione della ricerca “Gli italiani e la solidarietà dopo il Coronavirus”. Intervengono Rossano Bartoli, Gianluca Abbate, Paolo Anselmi, Donatella Marazziti e Maria Rita Parsi, modera Francesca Romana Elisei.