Le persone, ogni giorno, possono cambiare il mondo con i loro gesti, con le loro parole, con il loro esempio. Anche chi deve affrontare difficoltà che si presentano come insormontabili ma che, con determinazione e il giusto aiuto, possono essere superate. Ecco cosa hanno da insegnarci queste cinque persone disabili che hanno cambiato il mondo dimostrando un fatto: la disabilità non impedisce di realizzare i propri desideri e di vivere una vita degna di questo nome.
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Secondo solo ad Albert Einstein, stiamo parlando del genio scientifico per eccellenza. Intelligenza precoce e vivissima, nel 1963 a Cambridge cominciarono a manifestarsi i primi sintomi della patologia che lo avrebbe segnato per tutta la vita: la malattia degenerativa del motoneurone, che lentamente e progressivamente lo ha privato di qualsiasi capacità motoria, costringendolo a muoversi su una sedia a rotelle e a parlare con un sintetizzatore vocale.
Ma nemmeno una malattia del genere può fermare la combinazione di genio e determinazione. Cosmologo, fisico, astrofisico e matematico, è stato uno dei più influenti e grandi scienziati del nostro tempo. La teoria cosmologica sull’inizio senza confini dello spazio e la termodinamica dei buchi neri hanno ampliato in maniera incalcolabile la nostra comprensione dell’universo, facendo fare alla cosmologia e all’astrofisica un balzo in avanti di decenni.
Una voce capace di regalare immagini ed emozioni, di raccontare storie senza tempo, di parlare direttamente all’anima delle persone. Per le sue straordinarie capacità da tenore e per la sensibilità artistica che gli permette di eseguire i più difficili passaggi delle opere più celebri così come brani pop infondendo lo stesso amore, Andrea Bocelli è giustamente considerato uno dei più grandi tenori della storia, tanto che si è esibito nei più celebri teatri d’opera.
A causa di un glaucoma, Bocelli era ipovedente fin dalla nascita, perde poi totalmente la vista per un banale incidente, ma nelle difficoltà il suo talento è stato più forte e tutti noi abbiamo avuto la fortuna di ascoltarlo in tutta la sua grandezza.
Beatrice Maria Adelaide Marzia Vio Grandis ha trovato la sua passione fin da piccola: la scherma, che comincia a praticare precocissima, fin dall’età di cinque anni e mezzo. A 11 anni, una terribile meningite le causa un’estesa infezione che porta all’amputazione di tutti e quattro gli arti della ragazza. Dopo cento giorni di ricovero in ospedale, Bebe Vio non vuole saperne di arrendersi, non fa parte della sua natura, quindi torna subito a scuola e, appena un anno dopo l’insorgenza della malattia, riprende a praticare la scherma a livello agonistico grazie a delle speciali protesi create appositamente per lei.
Oro ai giochi paralimpici di Rio De Janeiro 2016 e Tokyo 2020, doppio oro (fioretto individuale e a squadre) agli europei di Strasburgo 2014, sempre doppio oro ai mondiali di Roma 2017 sono solo alcuni dei trofei che ha vinto grazie alla sua tenacia. La stessa tenacia che mette nelle sue numerose attività di sensibilizzazione sul tema della disabilità.
Chi non si arrende non può essere sconfitto. Nemmeno dalla disabilità. Alex Zanardi ne è la più grande dimostrazione. Precocissimo talento della CART, negli anni ’90 si alterna tra la Formula CART e la Formula 1, guidando i bolidi di scuderie come Minardi, Lotus e Williams. Nel 2000 torna alla formula CART. Nel 2001, all’appuntamento europeo del Lausitzring perde entrambe le gambe in seguito a un terribile incidente automobilistico.
Zanardi non demorde e cambia per sempre la percezione della disabilità, facendo capire che è possibile avere una vita attiva e piena. Si dedica completamente al paraciclismo conquistando premi su premi: quattro medaglie d’oro ai Giochi paralimpici (Londra 2012 e Rio 2016) e otto titoli ai campionati Mondiali su strada.
Unanimemente considera una delle artiste più iconiche e influenti di sempre, Frida Kahlo non ebbe un’esistenza per niente semplice. La spina bifida, che inizialmente fu scambiata dai genitori per poliomielite, l’ha segnata per tutta la vita. A causa di un terribile incidente in autobus, la sua colonna vertebrale si spezzò in tre punti, limitando in maniera significativa la sua capacità di muoversi e spostarsi.
Frida Kahlo ebbe la capacità di trasformare la sua disabilità nella sua unicità, infondendola nella propria arte. Simbolo della sua condizione e della sua forza è il celebre quadro in cui si autoritrae con una colonna romana fratturata al posto della colonna vertebrale. Questa e altre opere l’hanno fatta diventare un simbolo del femminismo e della libertà di espressione artistica.
Oltre al talento, le cinque persone di cui abbiamo parlato hanno una cosa in comune: un grandissimo, smisurato amore per la vita. Lo stesso amore per la vita che è alla base della filosofia di VIDAS e che ci porta, ogni giorno, a fornire assistenza a chi ne ha più bisogno.