La pet therapy è una pratica terapeutica ormai consolidata che si basa sulla vicinanza degli animali per migliorare la condizione psico-fisica dei pazienti. Anche in VIDAS abbiamo introdotto questa attività, grazie alla collaborazione con Maith Onlus, associazione che si occupa di Interventi Assistiti con gli Animali ai malati inguaribili presenti all’interno dell’hospice Casa VIDAS. Abbiamo chiesto loro di raccontarci questa esperienza e quali benefici stia apportando la relazione tra animali e pazienti nel percorso delle cure palliative.
Il termine “pet therapy” è stato coniato nel 1964 dallo psichiatra infantile Boris M. Levinson per identificare la pratica terapeutica che impiega gli animali a supporto delle cure dei pazienti. Ormai tutti gli esperti sono concordi nel confermare gli effetti benefici che la vicinanza di un animale ha nei confronti delle condizioni di salute delle persone malate, non tanto e non solo per il miglioramento del loro quadro clinico, quanto piuttosto per i vantaggi apportati alla sfera psicologica: miglioramento dell’umore, diminuzione del livello di stress, riduzione della sensazione di dolore.
È evidente che i benefici della pet therapy si adattano perfettamente anche alle esigenze dei malati inguaribili che vivono in hospice ed è per questo che ormai diversi anni fa è iniziato un progetto di pet therapy a supporto delle cure palliative, grazie alla collaborazione con Maith Onlus, associazione che si occupa di Interventi Assistiti con gli animali in varie strutture sociosanitarie sia pubbliche che private.
Quali sono gli effetti benefici della pet teraphy nel percorso di cure palliative? La presenza di cani, gatti e altri piccoli animali aiuta i pazienti a distrarsi dalla malattia e a focalizzarsi sul presente, in un contesto sereno e gioioso. Non solo. Il contatto fisico con un altro essere vivente permette ai malati inguaribili di riscoprire il senso della tenerezza e offrire momenti di dolcezza, tanto più che gli animali non ricordano in nessun modo la malattia e non vedono davanti a sé una persona malata, ma solo qualcuno che può volergli bene. Tutto questo migliora l’umore dei pazienti e rende molto attesi questi incontri con gli animali.
La pet therapy è una delle attività diversionali incluse nel servizio di degenza in Casa VIDAS. I malati ricoverati vivono con grande gioia e impazienza il momento dell’incontro con i piccoli animali. Le parole di Federica, figlia di Silvio, testimoniano perfettamente il rapporto speciale tra animali e pazienti durante gli incontri:
“Per lui (il papà Silvio, ndr) la pet therapy è stata una salvezza… l’incontro con Silvia e Milo lo rendeva tanto felice tanto che contava i giorni perché arrivassero. C’è stato subito un feeling speciale tra noi e i loro amici a 4 zampe… ha sempre desiderato un cane ma purtroppo non è mai riuscito ad averne uno … ricordo la gioia e i suoi sorrisoni quando li vedeva arrivare … Moka il giorno di San Valentino gli ha stampato un bel bacione sulla faccia e credo che se lo ricordino ancora tutti. Siamo stati una famiglia fino all’ultimo respiro… un’amicizia speciale che si protrae con Silvia e Milo ancora oggi dopo 7 anni da quando papà Silvio è volato via”.
Silvia e Milo, i due pet therapist che gestiscono questi incontri, ci raccontano alcuni episodi di momenti vissuti all’interno di Casa VIDAS, che confermano l’atmosfera felice e spensierata che si instaura quando Moka, Puccio e Toffy arrivano in hospice e quanto i pazienti siano appagati dalla presenza di questi cani, come degli altri piccoli animali:
“Era estate, la mattina quando arriviamo fa ancora fresco, si sta bene! Saliamo al primo piano e il salone è illuminato dal sole ed è già pieno di persone. Il terrazzo che dà sul verde è pieno di fiori e pronto ad accoglierci. Silvio è già lì con sua figlia che ci aspettano. Ormai sanno già l’orario e i giorni degli incontri e le chiacchierate sono un appuntamento fisso. L’arrivo degli animali, la pet therapy, è un momento di incontro allargato e quell’estate si è formato un bel gruppo affiatato di pazienti e parenti. Appena arrivati facciamo un giro di saluti e poi ci sediamo accanto a Silvio, sempre sorridente. È contento di vederci, è sempre pronto a scherzare. A lui piace tanto Puccio perché va in giro con il passeggino, è una cosa che lo fa ridere. Ma a Silvio piacciono tanto anche le porcelline d’india e allora dopo averle coccolate, gli diamo insieme da mangiare un omogeneizzato alla mela. Giochiamo, proviamo a far fare un salto a Toffy: ‘secondo te ce la fa?’ Siamo una famiglia, gli animali ci hanno aiutato a creare un gruppo coeso. Una mattina Federica arriva un poco più tardi, trafelata; non voleva perdersi l’incontro con noi, Silvio ci sorride, la cosa più bella! Un momento di serenità e spensieratezza ma è anche un momento in cui riusciamo a stare assieme a conoscerci davvero grazie agli animali”.
Poter offrire sollievo e momenti di felicità ai nostri pazienti ci conferma quanto la scelta di avviare un progetto pet therapy a supporto delle cure palliative sia stata giusta ed efficace, perché a volte bastano piccoli gesti per ottenere grandi risultati.