Una serie realizzata da VIDAS e Chora Media affronta il tabù del lutto e della morte
Subire una perdita costringe, da un momento all’altro, ad affrontare il resto della vita con un buco o una voragine. C’è un prima e un dopo. Ha senso provare a riempirlo? È possibile farlo? C’è un modo per riuscire a restare semplicemente affacciati?
L’unica cosa certa è la coraggiosa serie podcast che prova a rispondere a queste domande sulla morte, guardando alla vita. Il progetto è realizzato da VIDAS, organizzazione da più di 40 anni impegnata ad assistere gratuitamente i malati inguaribili e le loro famiglie, in collaborazione con Chora Media.
Quattro puntate per rendere dicibile l’indicibile, scalfire il tabù del lutto e della morte portando questi temi a farsi oggetti di un racconto condiviso, capace di accogliere il dolore e di educare alla perdita. Quattro conversazioni con chi si trova in prima persona a fare i conti con la propria fine e con chi sta cercando la chiave per continuare a vivere dopo un lutto, a volte annunciato da una diagnosi, altre avvenuto all’improvviso.
A tenere il filo di ogni storia, la giornalista Francesca Berardi insieme a Francesca Brandolini, psicologa di VIDAS. Con loro, in ogni puntata, esperti legati al mondo della filosofia, della teologia e della pedagogia, come il tanatologo Davide Sisto, la giornalista Francesca Favotto, il teologo laico Vito Mancuso, la consulente pedagogica Laura Campanello.
L’unica cosa certa viene presentato ufficialmente sabato 19 ottobre, durante il festival culturale di VIDAS “INCONTRO”, in programma fino a domenica 20 ottobre al Teatro Franco Parenti (qui il programma). A introdurre la serie podcast, alle ore 12.30 nel Foyer, un dialogo d’eccezione tra Vivian Lamarque, poetessa e scrittrice, e Marina Sozzi, tanatologa, con la moderazione di Francesca Berardi.
La prima puntata di L’unica cosa certa si può ascoltare gratuitamente accedendo dal sito VIDAS o da quello di Chora.
Le prossime usciranno ogni venerdì su tutte le principali piattaforme di ascolto: Spotify, Apple Podcast, Google Podcast, Spreaker e Deezer.
L’unica cosa certa. Una serie podcast che parla di morte ma che riguarda la vita
Episodio 1 – Educazione alla perdita
Per sua natura l’essere umano dovrebbe essere attrezzato ad affrontare le perdite, che si tratti delle piccole separazioni che viviamo ogni giorno oppure della Perdita con la P maiuscola. Nella realtà, però, la questione è molto più complessa e delicata, e le nostre reazioni non dipendono solo dalle situazioni che ci troviamo a vivere ma anche da come la vita e le persone significative per noi ci hanno insegnato a stare nella perdita. Sabia Stanca, 22 anni, racconta come – insieme alla sua famiglia – sta affrontando la morte di uno dei suoi fratelli minori per malattia. Davide Sisto, filosofo, tanatologo ed esperto di culture digitali, invece parla di come le persone usano i social, l’intelligenza artificiale e, più in generale, la tecnologia per l’elaborazione di un lutto. Interviene anche la psicologa di VIDAS Francesca Brandolini.
Episodio 2 – La perdita per malattia
Attilio Valli ha 68 anni e un paio di anni fa gli è stata diagnostica la SLA, la sclerosi laterale amiotrofica. In questa puntata racconta come ha reagito alla notizia e come, con il passare del tempo, si è dovuto adeguare all’avanzare della malattia – senza però rinunciare a vivere il più possibile le sue giornate. La psicologa di VIDAS Francesca Brandolini spiega quante perdite devono affrontare quotidianamente non solo le persone che ricevono una diagnosi di malattia inguaribile, ma anche le loro famiglie e i caregiver. Condivide la sua esperienza di caregiver Francesca Favotto, giornalista ed esperta di comunicazione che si è presa cura del suo compagno per 14 anni, fino a quando lui è morto.
Episodio 3 – La perdita improvvisa
I modi per scoprire, all’improvviso, che una persona cara è morta sono molti, ma in tutti i casi ci si trova da un momento all’altro ad affrontare un buco, o addirittura una voragine. Cosa possiamo farcene di quel buco? Ha senso provare a riempirlo? È possibile farlo? Francesca Berardi cerca delle possibili risposte a queste domande con Michele Nicolardi, che ha perso suo figlio Paolo durante un’incidente di arrampicata. Michele, però, non è solo ad affrontare questo lutto: con lui c’è la sua compagna Nicoletta, conosciuta prima della morte di Paolo nei gruppi di auto mutuo aiuto che entrambi frequentavano dopo la morte dei rispettivi coniugi. Insieme parlano di pregiudizi, stereotipi, sensi di colpa e rimorsi, mentre il teologo Vito Mancuso Mancuso spiega perché è necessario prepararsi alla morte. All’episodio partecipa anche la psicologa di VIDAS Francesca Brandolini.
Episodio 4 – Risorse inaspettate
La morte di un figlio è qualcosa che la mente umana non riesce neanche a concepire, perché è contro natura. Purtroppo, però, a volte succede, ed è proprio quello che è capitato a Katharina Theil e Gianni Lattanzio, che hanno perso la loro bambina, Amelie, per un tumore. Nel corso della puntata raccontano come hanno vissuto la malattia, quanto Amelie sia stata curiosa fino alla fine, perché non le hanno mai nascosto cosa stava succedendo, e in che modo la scuola, gli amici e la comunità siano stati coinvolti in tutti i momenti del percorso. Un lutto che sembrava impossibile da affrontare si trasforma così in una lezione di vita. Nell’episodio ci sono anche la psicologa di VIDAS Francesca Brandolini e la filosofa e consulente pedagogica Laura Campanello.
CREDITS
L’unica cosa certa è una serie podcast di Chora Media in collaborazione con VIDAS. La serie è scritta da Francesca Berardi, con il contributo di Francesca Bottenghi.
La cura editoriale è di Graziano Nani.
La supervisione del suono e della musica di Luca Micheli.
La post produzione e il montaggio sono di Daniele Marinello.
Il project manager è Marco Paltrinieri.
Il producer è Alex Peverengo. Il coordinamento della post produzione è di Matteo Scelsa. I fonici sono Luca Possi, Aurora Ricci, Alessandro Gaffuri, Andrea Rucci per Novenove studio.
VIDAS difende il diritto del malato a vivere anche gli ultimi momenti di vita con dignità. È un’associazione di volontariato laica, fondata da Giovanna Cavazzoni a Milano nel 1982. Offre assistenza socio-sanitaria completa e gratuita ai malati con patologie inguaribili a domicilio e nell’hospice Casa Vidas: degenza e day-hospice. Un servizio garantito grazie all’intervento di proprie équipe socio-sanitarie, formate da figure professionali tutte specializzate in cure palliative, affiancate da volontari selezionati. Un percorso di oltre quarant’anni accanto a chi soffre e che ha raggiunto 45.000 persone: anziani, adulti e dal 2015 anche bambini. Per loro nel 2019 è stata inaugurata Casa Sollievo Bimbi, primo hospice pediatrico della Lombardia per l’accoglienza di minori gravemente malati e il sostegno alle famiglie. L’attività di formazione per operatori e di sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza accompagnano da sempre quella assistenziale. www.vidas.it