Il signor Giulio conosce VIDAS per aver incontrato Enrico Ghislandi, medico oncologo e direttore sociosanitario dell’organizzazione negli anni Novanta, un’estate di tanti anni fa – e da allora dona ogni Natale “per salvarsi l’anima”, spiega scherzando.
Riconosce di “aver avuto più di quello che si è guadagnato. Sono stato educato, e come me mia moglie, a restituire quel che si è ricevuto. Questo surplus deve andare a un altro, una persona che non conosciamo, per riequilibrare la nostra posizione nel mondo e sperimentare la gratitudine. È un nostro bisogno”.
Giulio sente che “il dolore senza senso è difficile da accettare. Ci vuole compassione per chi attraversa il momento finale della vita ed è necessario ribellarsi al dolore inutile, immotivato. Ammiro VIDAS perché chi l’ha fondata ha avuto il coraggio di incarnare questa istanza, sotterranea, inascoltata. Non abbiamo bisogno del sacrificio”.
Aver disposto un lascito a favore di VIDAS è stata la conseguenza naturale delle scelte che si fanno quando si porta qualche anno sulle spalle: “È il cuore che governa, non per una forma di mera bontà o generosità, ma perché sente le cose giuste e quelle sbagliate.
L’abbandono della vita, specie nella vecchiaia, non dev’essere un momento miserabile in cui si viene meno a se stessi.
La morte è una delle cose fondamentali della vita e, se la sofferenza di lasciarla è inevitabile, morale e fisica, la dignità dev’essere sempre protetta. Questo fa VIDAS, con competenza e umanità”.
Puoi sostenere VIDAS inserendola nel tuo testamento. Ti consigliamo, per una maggiore garanzia del rispetto della tua volontà, di comunicarci la tua scelta. Per informazioni: Luisa Maria Colzani – luisamaria.colzani@vidas.it – 02 72511257