“The Big C” è una serie tv sul cancro prodotta in America da Darlene Hunt e mandata in onda sugli schermi statunitensi tra il 2010 e il 2013. Grazie al buon successo di critica, ottiene svariate nomination agli Emmy Awards e vince un Golden Globe, arrivando fino alla quarta stagione. Il progetto originale prevedeva che in totale le stagioni fossero cinque, una per ogni fase di elaborazione del dolore: negazione o rifiuto, rabbia, contrattazione o patteggiamento, depressione e da ultimo accettazione, ossia tutte le emozioni attraverso le quali passa chi si trova a fare i conti con una diagnosi di malattia.
Quella “Big C” sta per “cancro”: un gioco di parole per ironizzare sin dal titolo sulla difficoltà di pronunciare una parola così pesante, soprattutto psicologicamente. Si capisce subito infatti che in questa serie tv il tema della malattia è affrontato con leggerezza e ironia: quando a Cathy viene diagnosticato un melanoma in fase avanzata, lei decide che è arrivato il momento di imparare a godersi la vita, senza pensare troppo al giudizio degli altri. Senza confessare a nessuno la sua malattia – dando vita anche ad una serie di equivoci che coinvolgono il suo medico, assurto a ruolo di confidente – Cathy si abbandona al puro edonismo, lasciando da parte la monotonia che aveva contraddistinto la sua intera esistenza e cedendo agli impulsi del momento.
Ecco che allora si libera del marito Paul, giudicato troppo infantile, e cerca di recuperare il rapporto con il figlio adolescente Adam e con l’eccentrico fratello Sean, attivista ambientalista. Grazie a questo suo nuovo modo di comportarsi così sconcertante e bizzarro per la sua famiglia, riesce anche a instaurare nuove e importanti amicizie: con la scontrosa vicina di casa Marlene, la prima con cui condividerà la notizia della sua malattia, e con la studentessa del suo corso Andrea.
Questa serie tv sul cancro fa i conti con la realtà vera del malato, affermando – usando le parole di Laura Linney (attrice protagonista) in un’intervista a Repubblica – che “il sorriso è l’arma più potente contro la malattia. Ma non c’è sorriso senza compagnia”. Una serie come “The Big C” si assume un compito importante come quello di focalizzare l’attenzione sul malato, tanto più che per farlo sceglie la forma poco scontata del dramedy (ibrido tra dramma e commedia), mescolando contenuti seri ed esperienze comuni con situazioni al limite del paradossale. Il tutto senza risultare retorico o moralista ma mantenendo il corretto attaccamento alla realtà.