Alessandra racconta della malattia che le ha strappato prematuramente il marito, mancato appena sessantenne – “è stato l’amore della seconda parte della vita, ci auguravamo una lunga vecchiaia, uno accanto all’altra” – e la voce si rompe.
Riemerge il dolore che ha segnato gli ultimi due anni insieme, dalla diagnosi del blastoma cerebrale alla morte, a maggio 2023 in Casa VIDAS, e il ricordo di come la malattia abbia via via sconvolto la loro routine. “Conoscevo la vostra organizzazione, tanto radicata su Milano e capillare nella presenza, per il racconto e l’esperienza di amici e familiari. Ho telefonato e sono rimasta colpita, sin dalla pragmatica solerzia dello staff di accoglienza. Un impatto positivo – e uso volutamente questo aggettivo perché, nonostante la condizione tragica di quanti sono accolti, ho ricevuto la stessa impressione entrando in hospice”.
È stata la capacità di VIDAS di prendersi carico della sofferenza e restituire dignità al dolore di Roberto, a spingere Alessandra a sostenere l’organizzazione.
“In una società come la nostra, dove tutto scorre così veloce, VIDAS riporta al valore di fermarsi e vedere che esistono anche gli altri nella loro disperazione – e non tutti hanno l’aiuto che serve loro.”
“Per chi, come me, ha il privilegio di poterlo fare, alleviarne la sofferenza è un dovere morale”. In particolare, Alessandra ha legato il suo gesto di altruismo ai bambini e alle famiglie assistite in Casa Sollievo Bimbi perché restare accanto a chi è colpito dal dolore più grande, la malattia di un bambino, merita tutto il sostegno che generosamente è possibile dare.