Un nostro collega, Roberto Moroni, medico e responsabile per la formazione dell’area medica, ci ha inviato questo messaggio che vorrei condividere con voi: «Ieri sera ho trovato questo video che vi giro volentieri perché mi ha fatto venire in mente l’espressione vibrare sulle stesse corde delle emozioni».
Ho trovato questo video interessante per mostrarvi la rappresentazione del concetto della parola ALL’UNISONO, che è un termine utilizzato in campo musicale per indicare l’effetto di due o più suoni di uguale altezza, anche se di diverso timbro, uditi simultaneamente. Questo concetto si potrebbe anche utilizzare nell’ambito della Comunicazione.
L’essere umano non può non comunicare: anche il silenzio è una forma di comunicazione. Le modalità comunicative possono essere: verbale cioè quella delle parole; non verbale cioè fatta dai gesti, dalle pause e dai toni, che è il modo per la trasmissione delle emozioni e dei sentimenti, quelle che vanno direttamente al cuore senza passare dalla mente! Poi abbiamo anche la metacomunicazione, cioè la coerenza tra le parole che si dicono e la modalità con cui vengono dette. Per esempio, se io dicessi: “Ti voglio bene!” e lo dicessi senza guardarti negli occhi e con tono distaccato, ci sarebbe una contraddizione tra quello che dico con le parole e la comunicazione non verbale. Un’altra modalità della pratica comunicativa è quella circolare tra due persone: quello che uno dice viene attentamente ascoltato dall’interlocutore la cui risposta viene influenzata da quello che gli è stato appena detto, poiché ha modificato il suo punto di vista precedente.
Nelle relazioni d’aiuto, dove c’è uno sbilanciamento tra l’assistito e l’assistente, è importante l’aspetto della competenza comunicativa e dell’empatia, cioè la capacità di mettersi all’ascolto dell’altro senza pregiudizi e aspettative, ricordandoci come noi ci siamo sentiti quando ci siamo trovati in analoghe situazioni difficili. Quando invece si lavora in équipe o in un piccolo gruppo è molto importante l’aspetto della sintonia, dettato dall’insieme di modi di dire e di fare che si sono stratificati nel tempo tra quelle persone. Queste devono conoscersi personalmente ma soprattutto professionalmente per sapere cosa fanno e come lo fanno. Un esempio potrebbe essere l’équipe della sala operatoria, dove ogni gesto del chirurgo viene previsto e seguito da azioni da parte degli altri operatori. Un altro esempio, meno tecnico e più vicino a una relazione affettiva, potrebbe essere quello del direttore d’orchestra e degli orchestrali, dove l’apporto sonoro di uno strumento è fondamentale in un determinato tempo e modo rispetto al risultato della sinfonia.
Una comunicazione all’unisono è la capacità empatica di mettersi in relazione con l’altro sapendo operare insieme in una direzione comune. Fondamentale per chi come noi fa del rapporto con l’altro la base del proprio lavoro.