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20.09.2022  |  Aggiornamenti

Vicini ai più fragili, ogni giorno

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Il progetto rivolto ai pazienti Cronici Fragili Complessi risponde a bisogni di cura non rinviabili. Come spiega Moreno Tresoldi dell’Ospedale San Raffaele, che con VIDAS si è impegnato su questo tema.

Moreno Tresoldi
Moreno Tresoldi, Primario dell’Unità di Medicina Generale e delle Cure Avanzate all’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano.

Per rispondere ai bisogni dei pazienti fragili, perché anziani e co-morbidi (ovvero affetti da più condizioni patologiche, spesso croniche), dove alle complessità cliniche si aggiungono quelle sociali e territoriali, si può fare la differenza potenziando l’intensità di assistenza dando sostegno ai curanti sul territorio.

Questi malati, superata la fase acuta, una volta dimessi dall’ospedale hanno ancora bisogni medici che, se adeguatamente supportati a domicilio, evitano accessi impropri al Pronto Soccorso, dove le risposte finiscono per essere inadeguate.

La pandemia da Covid-19 ha reso evidente la debolezza del territorio su questo fronte, e di questo ne eravamo consapevoli. Infatti, fin dal 2018 abbiamo identificato un team medico con il compito di occuparsi di malati Cronici Complessi Fragili, così da calibrare per questi pazienti un modello di continuità assistenziale territoriale.

VIDAS ha rappresentato per noi in questo percorso il partner ideale, in virtù della sua esperienza maturata con altre categorie di malati. Questo consente di garantire una rete di assistenza per pazienti con malattie gravi e una prospettiva di vita a due, tre anni.

Il nostro obiettivo è, non potendo modificare la prognosi, migliorare la qualità di vita di queste persone. Nella fase di realizzazione del progetto abbiamo avuto numerosi incontri collegiali e momenti di formazione per costruire uno scambio efficace tra medici ospedalieri e operatori sul territorio.

I riscontri dei pazienti sono molto positivi. Al momento della dimissione, al colloquio con i pazienti, partecipano un nostro medico, l’assistente sociale e un medico VIDAS. Generalmente la prima reazione è di sorpresa: ai pazienti e alle famiglie non sembra vero il poter essere assistiti anche una volta usciti dall’ospedale.

Nel corso dell’assistenza, apprezzano di avere, nell’équipe VIDAS, un punto di riferimento reperibile 24 ore su 24. Da parte nostra, continuiamo a fornire loro prestazioni specialistiche mirate e puntuali.

Si tratta senza dubbio di una proposta efficace e innovativa, che impiega risorse in modo virtuoso: un modello di cui siamo soddisfatti.

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